Un’attenta analisi dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha rivelato una spesa colossale di 1,7 miliardi di euro nel corso degli ultimi cinque anni per la fornitura di personale medico ed infermieristico.
Questa inchiesta ha sollevato seri interrogativi riguardo al fenomeno dei “gettonisti”, individui che potrebbero ricevere compensi senza fornire servizi adeguati.
Secondo i dati dell’ANAC, il fenomeno dei “gettonisti” sembra essere esploso dopo l’inizio dell’emergenza sanitaria nel 2020, con una netta prevalenza di contratti derivanti da procedure negoziate o affidamenti diretti, anziché attraverso procedure competitive. Questo solleva dubbi sulla trasparenza e l’equità nella selezione dei fornitori nel sistema sanitario nazionale.
L’analisi ha anche rivelato disparità significative tra le regioni italiane per quanto riguarda la spesa sostenuta per la fornitura di personale. Lombardia, Abruzzo e Piemonte emergono come le regioni con le spese più elevate, sollevando domande riguardo alla gestione delle risorse pubbliche.
Inoltre, l’ANAC ha evidenziato una concentrazione del mercato in poche mani: solo un piccolo numero di operatori economici ha ottenuto una parte significativa dei contratti. Ad esempio, per la fornitura di personale medico, solo cinque operatori economici hanno ottenuto il 64% del valore complessivo dei bandi aggiudicati.
Questa situazione solleva preoccupazioni riguardo alla concorrenza effettiva nel settore sanitario e alla corretta gestione delle risorse pubbliche. È fondamentale adottare misure per garantire la trasparenza e la concorrenza nei processi di appalto nel settore sanitario, al fine di assicurare un utilizzo efficace ed efficiente dei fondi pubblici e garantire servizi sanitari di qualità per tutti i cittadini italiani.
Redazione Nurse Times
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