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Tar annulla bando concorso infermieri Asl Caserta: andava attivata prima la mobilità

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La quota di iscrizione annuale all'Ordine degli infermieri «deve pagarla la Asl», la sentenza del giudice
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Daniela Balzano e Lorenzo Antelmi, infermieri, trionfano contro l’Asl di Caserta, dimostrando l’importanza della mobilità prioritaria, risarciti dopo 4 anni

Il Tribunale amministrativo Regionale della Campania (Sezione Quarta) ha annullato il bando di concorso pubblico per l’assunzione di 100 infermieri, pubblicato dall’Asl di Caserta il 27 maggio 2020. La sentenza arriva quasi 4 anni dopo la pubblicazione del bando.

La decisione è stata presa in seguito a un ricorso presentato da due dipendenti, Daniela Balzano e Lorenzo Antelmi, che già lavoravano come infermieri in aziende del settore sanitario pubblico. Essi hanno impugnato il bando sostenendo che l’Asl di Caserta avrebbe dovuto attivare prima le procedure di mobilità, dando priorità ai dipendenti provenienti da altre amministrazioni nella stessa area funzionale che facessero domanda di trasferimento nei ruoli dell’Asl.

I ricorrenti – già dipendenti a tempo indeterminato con il profilo di infermieri – in aziende del comparto sanitario pubblico sia del Centro che del Nord, hanno impugnato il bando presentando una serie di censure e il Tar della Campania ha dato loro ragione perché “le amministrazioni, prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità provvedendo, in via prioritaria, all’immissione in ruolo dei dipendenti, provenienti da altre amministrazioni, in posizione di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in cui prestano servizio”.

Il giudice quindi ha dato ragione ai ricorrenti, sostenendo che prima di procedere a nuove assunzioni, l’Asl avrebbe dovuto verificare se ci fosse interesse da parte di altri dipendenti pubblici di trasferirsi.

L’ultima mobilità era avvenuta 5 anni prima, il che rendeva necessaria una nuova verifica delle esigenze di personale.

La sentenza non ha accettato la richiesta dei ricorrenti di essere risarciti per il danno subito, poiché tale richiesta era stata presentata in modo generico e privo di allegazioni probatorie. L’avvocato Massimiliano Sciascia, che ha difeso l’Asl di Caserta, ha affermato che la sentenza non avrà conseguenze negative per l’Asl, poiché era già in corso una nuova programmazione triennale per il periodo 2019-2021.

Redazione Nurse Times

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