Di seguito un interessante contributo a cura di Angelo Mastrillo, docente in Organizzazione delle professioni sanitarie all’Università di Bologna.
Con decreto del 24 giugno 2024 il ministero dell’Università ha fissato per il 5 settembre la data per l’esame di ammissione ai corsi di laurea delle 22 professioni panitarie per le 41 università statali e sta per emanare anche l’annuale decreto sul numero di posti da mettere a bando, che lo scorso anno furono 34.453. Intanto sulla determinazione dei fabbisogni formativi da parte delle Regioni si rileva un aumento da parte di quasi tutte, con +819 posti (+2,0%): dai 40.629 dello scorso anno agli attuali 41.448.
Aumenta (+1,5%) anche il fabbisogno totale da parte delle categorie: da 43.656 dello scorso anno agli attuali 44.304, di cui la maggioranza, 26.832, riguarda Infermieristica. La differenza fra le Regioni e le categorie è di -2.856, pari a -6,4%, e riguarda soprattutto Infermieristica. La determinazione finale e mediata per le 22 professioni sanitarie è quella di 43.494, stabilita dall’Accordo della Conferenza Stato-Regioni dell’11 luglio 2024, n. 130, che invece doveva essere conclusa entro il 30 aprile, come da Decreto legislativo 502 del 1999.
La determinazione dei fabbisogni da parte della Conferenza Stato-Regioni, che per legge dovrebbe costituire il riferimento per il ministero dell’Università nella successiva ripartizione dei posti, vede un aumento di 790 posti, pari al +1,8%: da 42.704 dello scorso anno agli attuali 43.494. L’aumento riguarda 16 professioni su 22.
Tra gli aumenti maggiori: tecnico di neurofisiopatologia (+21%, da 128 dello scorso anno a 155), tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria (+15%, da 225 a 258), igienista dentale (+13%, da 667 a 755), educatore professionale (+12%, da 1.799 a 2.013) e terapista neuro-psicomotricità età evolutiva (+10%, da 440 a 485).
Seguono sotto il +10%: tecnico audiometrista (+9,2%, da 184 dello scorso anno agli attuali 201), ortottista (+8,4%, da 322 a 349), tecnico di laboratorio (+8,3%, da 1.424 a 1.542), tecnico riabilitazione psichiatrica (+7,9%, da 543 a 586), ostetrica (+7,6%, da 1.190 a 1.281), tecnico di radiologia (7,1%, da 1.229 a 1.316), dietista (6,6%, da 364 a 388), infermiere pediatrico (5,6%, da 249 a 263), podologo (5,2%, da 211 a 222).
Con valori minori seguono logopedista (2,5%, da 891 dello scorso anni agli attuali 913) e tecnico della prevenzione (+2,1%, da 851 a 869). Al contrario sono solo due i casi di riduzione: infermiere (-0,2%, da 26 899 dello scorso anno agli attuali 26.832) e tecnico ortopedico (-7,9%, da 280 a 258). Non vi è invece alcuna variazione per le quattro professioni di assistente sanitario (952), fisioterapista (2.850), tecnico audioprotesista (476) e terapista occupazionale (530).
Intanto si attende di conoscere l’offerta formativa delle Università, che lo scorso anno fu di 34.453 posti a bando e che potrebbe aumentare, anche se di poco. Come da prassi, il ministero dell’Università dovrebbe decretare a breve l’offerta formativa dettagliata per ogni università e per ogni professione, al fine di consentire a tutte le università di emanare i bandi di ammissione entro i 30 giorni che precedono la data di ammissione del 5 settembre.
Per gli studenti diplomati alla maturità interessati all’orientamento per la scelta fra i 22 corsi di studio dell’area sanitaria sono disponibili diverse pubblicazioni, tra cui anche i dati dello scorso anno 2023. Nei bandi di ammissione, che in questi giorni sono in corso di pubblicazione da parte delle varie università – con scadenza verso fine agosto – ci sono percorsi formativi che offrono la possibilità di scegliere al meglio fra una variegata tipologia di studio e di lavoro, che al termine della laurea portano in generale verso sbocchi occupazionali certi e in tempi brevi, sia alle dipendenze del pubblico e del privato che come liberi professionisti.
Va infine ricordato che, secondo le indagini annuali di AlmaLaurea, le professioni sanitarie hanno un tasso occupazionale del 77% a un anno dalla laurea. Inoltre occupano stabilmente e da sempre il primo posto assoluto rispetto al totale delle 16 aree disciplinari, che hanno invece un tasso occupazionale medio del 39%.
Prof. Angelo Mastrillo
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