Questa volta è una 28enne di San Foca, con il sogno di lavorare come operatore socio sanitario, a denunciare l’Istituto privato leccese che è gia nell’inchiesta sui falsi corsi per oss.
Con un diploma alle spalle e un futuro davanti ancora tutto da realizzare la ragazza, nel 2016, avrebbe contattato l’Istituto. Avrebbe manifestato il proprio interesse ad abilitarsi come oss e partecipare a concorsi per essere assunta in strutture sanitarie pubbliche. Secondo quanto riporta corrieresalentino.it, in un successivo colloquio avrebbe appreso in maniera chiara e puntuale le modalità e le condizioni del corso. Avrebbe poi compilato un modulo di adesione per “corso Oss Operatore Socio Sanitario con successivo conseguimento di qualifica professionale valida su tutto il territorio nazionale”.
Quota di partecipazione ai falsi corsi per oss stimata: 2800 euro. La ragazza avrebbe dovuto versare un anticipo di 500 euro in contanti il giorno stesso del colloquio e, successivamente, con dieci rate da 230 euro.
Dopo aver ricevuto un libro per studiare da casa, da gennaio del 2017, la ragazza avrebbe iniziato a frequentare il tirocinio per conto dell’Istituto per circa due mesi, svolgendo attività di assistenza e cura agli anziani.
Al termine del tirocinio, la giovane avrebbe dovuto sostenere l’esame abilitante per Oss in Abruzzo e lezioni propedeutiche a Pescara. Al termine della prova le sarebbe stato rilasciato un attestato dal responsabile della direzione didattica dell’Ente Formativo con sede a Teramo. Nell’attestato sarebbe stato indicato il superamento dell’esame regionale di Operatore Socio Sanitario.
Venuta a conoscenza di un’indagine sui corsi fasulli organizzati in Abruzzo, la ragazza ha deciso di depositare una denuncia-querela consapevole di essere incappata in una truffa. Le indagini, intanto, proseguono. Adesso vi è anche un decreto di citazione a giudizio per i presunti responsabili di questi corsi mai validati.
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