Home NT News #WorldCancerDay: Giornata Mondiale contro il Cancro “Mai arrendersi”
NT News

#WorldCancerDay: Giornata Mondiale contro il Cancro “Mai arrendersi”

Condividi
#WorldCancerDay: Giornata Mondiale contro il Cancro "Mai arrendersi" 1
Condividi

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata Mondiale della lotta al cancro, il nostro pensiero va a tutti coloro che stanno conducendo questa battaglia e a chi ha lottato strenuamente per vincerla

“Rivendico il diritto di parlare apertamente della nostra malattia, che non è esibizionismo né un credersi invincibili, anzi: è un diritto a sentirsi umani. Anche fragili, ma forti nel reagire”

Nadia Toffa

Vogliamo iniziare questo articolo nel ricordo di Nadia Toffa che ha combattuto la malattia con grinta fino all’ultimo (Vedi articolo)

Sono tantissimi i ricordi di parenti e amici scomparsi in seguito al cancro, diversi i messaggi di cittadini che ricordano i propri cari, ma anche tantissime testimonianze di chi lo ha battuto.

Ecco alcune di queste:

Dell’amore so che, nonostante manchi da due anni, nell’armadio ci sono ancora i tuoi vestiti, in bagno il tuo spazzolino, sul comodino il libro che stavi leggendo col segno alla pagina che hai lasciato a metà. Come se tu potessi tornare da un momento all’altro”.

https://twitter.com/i/status/1224649115025494017

Il messaggio del Presidente dell’U.E. David Sassoli

“La sofferenza che il tumore produce crea crepe profonde nel nostro corpo e nella nostra anima. Chiediamo all’UE di spingere di più sugli stati membri affinché adottino programmi per prevenire e diagnosticare precocemente il tumore”

https://twitter.com/i/status/1224603322776281088

Ma a che punto è la ricerca e quali speranze per i pazienti affetti da questa grave patologia?

Oggi possiamo affrontare il cancro con sempre più armi a disposizione. A differenza del passato, dopo le strategie di cura si fermavano alla sola chirurgia, radioterapia e chemioterapia, grazie alla ricerca scientifica ora possiamo disporre di farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapici e terapie su misura Car-T. Armi che stanno consentendo, quando non è possibile curare definitivamente la malattia, aumentare il numero di persone che vivono a lungo dopo la diagnosi di cancro.

Oggi 4 febbraio in occasione del World Cancer Day, è giusto ribadire l’importanza della ricerca scientifica nel raggiungimento di questi risultati.

In Italia si vive di più e le cure sono all’avanguardia

Tumore al seno, tumore del colon e tumore del polmone sono, nel nostro Paese, le neoplasie più frequenti. Quasi 3 milioni e mezzo i nostri connazionali che vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita. Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito. Secondo l’ultimo rapporto State of the Health in the UE, se in Europa la media degli individui che vivono a 5 anni dalla diagnosi è del 57%, il nostro Paese registra una percentuale migliore, il 63%. Alla base dei risultati diagnosi sempre più precoci e migliori terapie disponibili.

L’immunoterapia ha cambiato la storia di alcune forme tumorali

Tra i vari approcci che hanno consentito di raggiungere questi risultati, l’immunoterapia la fa da padrone. Se in passato la lotta alle metastasi era legata all’idea di eliminarle direttamente con molecole capaci di colpire le cellule cancerose, ora sotto la luce dei riflettori finisce il sistema immunitario. Spetta a lui combattere la malattia. Il concetto è sfruttare la capacità delle cellule che ci difendono di riconoscere il cancro. Per farlo i ricercatori ricorrono a due modi: rimuovere il freno che spegne la risposta o spingere l’acceleratore e stimolare i linfociti ad attaccare la malattia. Il tutto attraverso la somministrazione degli immunoterapici. Una rivoluzione che ha portato a curare con successo alcuni tumori che in passato non lasciavano scampo: melanoma, carcinoma polmonare e linfoma di Hodgkin in primis.

Car-t: ultima frontiera per la cura dei tumori del sangue

Ma la ricerca ha portato ad un ulteriore salto di qualità: modificare il Dna delle cellule di difesa per insegnare loro a combattere la malattia. Per farlo ci sono le Car-T, acronimo di «Chimeric antigen receptor T cell». La tecnica consiste nel prelievo dei linfociti T del malato per modificarli geneticamente in modo che sulla superficie esprimano un recettore chiamato Car. La presenza di Car ha come effetto un potenziamento dei linfociti che li rende in grado, una volta reinfusi nel malato, di riconoscere e attaccare le cellule tumorali presenti nel sangue e nel midollo, fino a eliminarle. Un metodo che si sta dimostrando utile per alcune forme di tumori del sangue resistenti a tutte le terapie oggi disponibili.

Conoscere la malattia e i modi per prevenirla, diagnosticarla e curarla significa ottenere un grosso vantaggio nei suoi confronti. È importante però basarsi su informazioni affidabili e corrette.

Ridurre il rischio di sviluppare un cancro è possibile. Le regole raccolte dalla Commissione europea forniscono una linea guida accessibile i cittadini per una prevenzione consapevole.

Il Codice europeo contro il cancro consiste in 12 regole raccolte, su iniziativa della Commissione europea, per informare i cittadini sulle azioni che ciascuno può intraprendere nella propria vita quotidiana per diminuire il rischio di sviluppare un tumore. Queste norme possono influenzare sia la vita di chi le mette in atto sia quella di chi gli sta vicino: si stima che il 30 per cento dei tumori in Europa potrebbe essere evitato se tutti seguissero i comportamenti suggeriti dal Codice.

Di seguito, le regole del Codice europeo contro il cancro:

  1. Non fumare

Il tabacco è la principale causa di decessi e malattie prevenibili nel mondo, nonché la prima causa di tumore maligno. In Europa si stima che circa l’80 per cento dei casi di cancro al polmone sia dovuto al consumo di tabacco, che può essere responsabile anche di tumore alla cavità orale, alla laringe, al pancreas, allo stomaco e molti altri distretti del corpo. Il fumo di tabacco è cancerogeno anche per chi lo inala in maniera passiva.

Il rischio di sviluppare un cancro è 20-25 volte superiore nei fumatori rispetto ai non fumatori; la buona notizia è che smettere di fumare diminuisce il rischio a qualsiasi età (ma prima si smette e meglio è).

2. Libera la tua casa dal fumo e sostieni le politiche che promuovono un ambiente senza fumo sul posto di lavoro

È noto che anche l’inalazione passiva del fumo altrui può provocare malattie polmonari, cancro ai polmoni e problemi alle coronarie, oltre ad avere un impatto su malattie come l’asma.

Sebbene a oggi sia in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea una legislazione che disciplina i luoghi in cui è consentito fumare, l’estensione del divieto di fumare varia notevolmente da un Paese all’altro. Nei Paesi in cui è ancora consentito fumare nei luoghi pubblici e di lavoro, la tutela contro il fumo passivo si può ottenere creando ambienti senza fumo, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Una forma di fumo passivo è anche quella che coinvolge il feto: i bambini nati da donne che fumano in gravidanza in media pesano meno rispetto a quelli partoriti da non fumatrici e hanno un maggior rischio di presentare gravi malattie respiratorie e di altro genere (per esempio problemi all’orecchio).

3. Mantieni il peso nella norma

Sovrappeso e obesità aumentano il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, in particolare quelli all’intestino (colon e retto), al rene, all’esofago, al pancreas e alla cistifellea. A questi si aggiungono, per le donne, il cancro a seno, endometrio e ovaio. La ragione è che l’eccesso di grasso corporeo causa infiammazione cronica, altera il metabolismo e influenza alcuni fattori di crescita e ormoni. Queste condizioni favoriscono la crescita di cellule tumorali. È quindi importante mantenere un peso nella norma; per sapere se il proprio peso è normale si può controllare l’indice di massa corporea.

4. Svolgi attività fisica ogni giorno e limita il tempo che trascorri seduto

Come le abitudini alimentari, anche l’attività fisica regolare permette di mantenere un peso “salutare” e, di conseguenza, evitare un eccesso di grasso corporeo che può contribuire all’insorgenza di alcuni tipi di cancro. Inoltre con l’attività fisica restano maggiormente in equilibrio il livello di zuccheri nel sangue, l’insulina e gli ormoni correlati, le infiammazioni e le funzioni immunitarie, tutti elementi che influenzano il rischio di cancro. È stato stimato che il rischio di sviluppare un cancro è inferiore di circa il 4 per cento per le persone che svolgono un’attività fisica moderata di almeno 30 minuti al giorno rispetto a chi ne svolge poca (meno di 15 minuti al giorno).

Oltre a contribuire alla prevenzione di alcuni tipi di tumori maligni, l’attività fisica regolare riduce anche l’insorgenza di malattie coronariche, ictus, ipertensione, diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia.

5. Segui una dieta sana

Sebbene non esista una vera e propria “dieta anti-cancro”, per prevenire i tumori è importante mangiare in modo vario ed equilibrato per evitare l’aumento di peso, consumare regolarmente verdura, frutta, legumi e alimenti ricchi di fibra, evitando invece quelli ricchi di zuccheri e di grassi di origine animale. Inoltre limitare il consumo di carni rosse e prodotti lavorati a base di carne, nonché di sale e cibi salati, permette di ridurre, rispettivamente, il rischio di cancro all’intestino e allo stomaco.

6. Se bevi alcolici, limitane l’assunzione. Per prevenire il cancro è meglio evitarli del tutto

L’alcol è la causa di diversi tipi di cancro (bocca, esofago, gola, fegato, intestino crasso e seno). Le cause possono essere diverse: l’alcol viene metabolizzato nel nostro corpo in sostanze cancerogene, danneggia le cellule epatiche e può aumentare i livelli di alcuni ormoni come gli estrogeni, che a loro volta possono aumentare il rischio di cancro al seno. È quindi importante limitare, o meglio ancora evitare del tutto, il consumo di bevande alcoliche.

7. Evita un’eccessiva esposizione al sole, soprattutto per i bambini, e utilizza le protezioni solari. Non usare lettini abbronzanti

I raggi ultravioletti (UV) A e B delle radiazioni solari e dei lettini abbronzanti causano danni alla pelle che nel lungo periodo possono portare allo sviluppo di diversi tipi di cancro, tra cui il melanoma è il più aggressivo. È quindi importante evitare di esporsi alla luce solare diretta quando è molto forte, come nelle ore centrali della giornata, e proteggersi con creme solari (da riapplicare ogni due ore in caso di esposizioni prolungate).

8. Osserva le istruzioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro per proteggerti dall’esposizione ad agenti cancerogeni noti

Alcune occupazioni espongono i lavoratori a un maggior rischio di sviluppare determinati tipi di cancro. Le esposizioni a cancerogeni possono riguardare una sola sostanza o una miscela di sostanze, siano esse correlate all’attività svolta oppure alle abitudini come il fumo.

La miglior prevenzione è evitare l’uso o la produzione di sostanze cancerogene; in tutti i paesi dell’Unione Europea è in vigore una legislazione che impone obblighi ai datori di lavoro e ai lavoratori per ridurre l’esposizione alle sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro.

9. Accerta di non essere esposto a concentrazioni naturalmente elevate di radon presenti in casa e fai in modo di ridurne i livelli

Il radon è un gas radioattivo naturale che può entrare nelle abitazioni attraverso il suolo; può essere rilevato in alte concentrazioni soprattutto nelle zone caratterizzate da rocce e terreni particolarmente ricchi di uranio naturale. I prodotti del suo decadimento radioattivo si attaccano alle particelle presenti nell’aria e, se respirati, possono danneggiare i nostri polmoni e aumentare il rischio di cancro. È bene informarsi se la zona in cui si vive è a rischio e, se lo è, fare un test per la rilevazione del gas.

10. Per le donne: l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre. Se puoi, allatta il tuo bambino

Sebbene il meccanismo non sia ben chiaro, gli effetti benefici dell’allattamento al seno possono essere spiegati da modificazioni della struttura del seno e dalla minore esposizione a ormoni nel corso della vita della madre; a ciò si aggiunge il fatto che l’allattamento al seno aiuta a mantenere un peso nella norma a lungo termine.

11. La terapia ormonale sostitutiva aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro, per cui è bene limitarne l’uso

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) a base di ormoni femminili è un trattamento utilizzato soprattutto per alleviare i sintomi della menopausa. L’assunzione di questi ormoni aumenta il rischio di sviluppare cancro al seno, all’ovaio e all’endometrio, a seconda del tipo di TOS. È quindi importante effettuare la terapia nei casi strettamente necessari indicati dal medico, possibilmente per breve tempo e alle dosi minime necessarie per controllare i sintomi della menopausa.

12. Assicurati che i tuoi figli partecipino ai programmi di vaccinazione, in particolare contro l’epatite B e, per le femmine, contro il papillomavirus umano

Quasi un quinto dei casi di tumore a livello mondiale è causato da agenti infettivi come virus e batteri. Tra questi vi è il cancro al fegato provocato dal virus dell’epatite B, oltre che dall’epatite C, per la quale non esiste un vaccino ma farmaci efficaci.

Anche il papillomavirus umano (HPV) è associato a un maggior rischio di sviluppare cancro, in particolare tumori della cervice uterina. Il vaccino previene l’infezione da parte dei virus del papilloma responsabili della maggior parte di questi tumori. Al vaccino è bene affiancare uno screening regolare.

13. Partecipa ai programmi organizzati di screening per il cancro dell’intestino, del seno e del collo dell’utero

Lo screening è un controllo della presenza di cancro o di condizioni che possono causarne l’insorgenza in persone che non presentano sintomi. Per alcuni tipi di tumore maligno, come quello al collo dell’utero e all’intestino, lo screening può prevenirne lo sviluppo; in altri casi, come per la mammografia, consente una diagnosi precoce e quindi terapie meno aggressive.

Redazione Nurse Times

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
NT News

Burnout, ne soffrono il 52% dei medici e il 45% degli infermieri

Sempre meno numerosi in corsia, non di rado con contratti a tempo...

ConcorsiEmilia RomagnaLavoroNT NewsRegionali

Asp Piacenza: concorso per 26 posti da oss

L’Asp Piacenza ha indetto un concorso per soli esami finalizzato alla copertura...

Avvisi PubbliciLavoroNT NewsRegionaliVeneto

Ulss 4 Veneto Orientale: avviso pubblico per incarichi da infermiere

L’Ulss 4 Veneto Orientale ha indetto avviso pubblico, per titoli e prova...