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Voci da Parigi: “Michael Schumacher è cosciente”

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L’ex pilota tedesco si sarebbe sottoposto a un trattamento basato sulle cellule staminali. Il parere dell’esperto: “Poche chance di recupero”.

Nonostante la cortina di fumo alzata dalla famiglia a protezione della propria privacy, qualcosa è filtrato, dal reparto di Chirurgia cardiovascolare dell’ospedale pariginoGeorges Pompidou”, che nei giorni scorsi ha ospitato Michael Schumacher. Il quotidiano Le Parisien ha infatti pubblicato un’indiscrezione che regala un filo di speranza ai tifosi dell’ex campione di Formula 1, oggi 50enne, vittima di un incidente sugli sci a Meribel (Francia) nel dicembre 2013. Si tratta di una voce circolata tra i membri del personale sanitario. In particolare, della rivelazione da qualcuno attribuita a una giovane infermiera (da qualcun altro a una dottoressa), che avrebbe detto: “Sì, è nel mio reparto e ti posso assicurare che è cosciente”.

“In letteratura scientifica sono segnalati casi di recupero dello stato di coscienza anche a distanza di anni, dopo un prolungato stato vegetativo – spiega ad AdnKronos l’ordinario di Neurologia all’Università Cattolica di Roma, nonché direttore dell’Area Neuroscienze della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, Paolo Maria Rossini. Ma si tratta di stati di minima coscienza: di certo il paziente non si alza in piedi e non parla. E quasi sempre si rimane a questo livello”.

Aggiunge l’esperto: “Lo stato di minima coscienza è quello in cui il paziente segue con gli occhi l’interlocutore. Se gli si chiede di stringere la mano, lo fa, anche se lentamente, addirittura tira fuori la lingua. Insomma, manifesta segnali che indicano che è in collegamento con l’ambiente circostante, mentre fino a pochi mesi prima non lo era. È il passaggio, quindi, da uno stato vegetativo, in cui il paziente, pur respirando per conto suo, non è in contatto con l’ambiente, a uno stato di minima coscienza. Talvolta si può avanzare verso stati di coscienza sempre maggiori: dipende dalle potenzialità di recupero. Certo che sono passati sei anni, e in letteratura i casi di recupero ulteriore a dieci anni di distanza si contano sulle dita di una mano”.

Schumacher sarebbe stato ricoverato a Parigi per sottoporsi a un trattamento top secret basato sulle cellule staminali. “Non so con che tipo di staminali e in quali aree si stia tentando di trattare l’ex pilota – conclude Rossini –, ma in letteratura, nel campo della neurologia, questo trattamento è stato provato nel Parkinson con risultati insoddisfacenti, perché le cellule non attecchiscono, o non producono dopamina, o la producono in quantità o qualità non sufficienti a far regredire i sintomi della malattia senza altra terapia. Ci sono stati poi tentativi nell’ictus, sempre senza risultati particolari, così nelle lesioni traumatiche di cervello e midollo. Insomma, numerosi esperimenti, ma finora risultati deludenti”.

Redazione Nurse Times

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