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Virus influenza, Ecdc: quest’anno potrebbe essere grave

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Piemonte, torna l'influenza: virus isolato in un bambino a Torino
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L’influenza è alle porte e dall’European Centre for disease prevention and control (Ecdc) arriva l’alert: rilevamenti precoci del virus stagionale “sono un’indicazione che il prossimo periodo influenzale potrebbe essere grave, anche se ancora non possiamo saperlo con certezza”.

La previsione preoccupa perchè “un forte aumento delle infezioni influenzali durante la pandemia potrebbe avere gravi conseguenze per gli anziani e le persone con un sistema immunitario debole, con un onere aggiuntivo sui sistemi sanitari già messi a dura prova.

E’ quindi importante prendere le precauzioni necessarie e proteggere chi è più a rischio“. In questa fase, raccomanda l’agenzia dellUe, è importante la vaccinazione ma vanno mantenute anche le misure non farmaceutiche, come mascherine e distanziamento. Il crollo dei contagi da influenza nel 2020-21, inferiori di oltre il 99% rispetto alla norma, “indica che gli interventi non farmaceutici, come evitare l’affollamento non necessario e il mantenimento delle misure igieniche, sono efficaci non solo nel frenare la diffusione della Sars-CoV-2, ma anche dell’influenza”. Il Centro europeo indica quindi che “chi lavora in un ambiente sanitario o in una casa di cura dovrebbe assicurarsi di essere vaccinato sia contro il Covid che contro l’influenza prima dei mesi invernali”.

In Italia, a parte i due casi di influenza identificati al Nord in due bambini, per il momento i medici di famiglia segnalano solo sindromi stagionali (laringo-tracheiti, virus intestinali).


“Per l’influenza vera e propria ancora è presto ma non va sottovalutata perché le infezioni da Covid cominciano ad essere in aumento e certo non è il caso di aggiungerci pure ricoveri per l’influenza. Non fare il vaccino antinfluenzale è davvero un rischio non calcolato. In ogni caso le richieste dei pazienti per la somministrazione del vaccino sono molto alte”, dice Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Federazione nazionale dei medici di Medicina generale (Fimmg). “Dobbiamo anche tenere conto che mentre lo scorso inverno buona parte dei lavoratori era in smart working e gli studenti in dad, quest’anno c’è molta più gente in circolazione – spiega – e anche se con mascherina possono incontrare il virus influenzale.


La diffusione è facile. Ma soprattutto non bisogna pensare che la pandemia sia finita, non è così e bisogna proteggersi”.

Dello stesso parere Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. Se l’anno scorso di fatto l’influenza non si è vista grazie alle restrizioni imposte per la pandemia e un maggior tasso di vaccinazione, quest’anno “l’epidemia ci sarà, visto che ci si muove con più libertà”. “I primi casi rilevati hanno indicato che si tratta di virus AH3N2, che è tra i ceppi coperti dal vaccino. In Europa i numeri rilevati sono compatibili con la stagione. Penso a Paesi come Inghilterra e Germania, dove la stagione invernale è più avanzata. Quest’anno, oltre al Covid, insomma avremo anche l’influenza. “Non dimentichiamo – conclude – che nel nostro Paese, prima della pandemia, si avevano tra 6.000 e 10.000 morti causate per complicazioni dall’influenza”.


Intanto proprio oggi, 27 ottobre, parte sulla piattaforma dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) il corso per i farmacisti vaccinatori, circa 25mila in tutta Italia. Federfarma spiega che i professionisti che hanno già seguito i due corsi per vaccinare contro il Covid in farmacia, seguiranno ora un breve corso sul vaccino contro l’influenza: la composizione, gli eventuali effetti avversi, la proliferazione dei ceppi. Subito dopo l’accordo sarà recepito dalle regioni e i dati saranno trasferiti sull’anagrafe vaccinale. Nei giorni successivi gli aventi diritto, cioè persone dai 60 anni in poi, e fragili potranno ricevere gratuitamente il vaccino contro l’influenza in farmacia. Gli altri potranno acquistarlo e decidere se ricevere l’inoculazione in farmacia pagando 6,60 euro oltre al prezzo del farmaco o andare dal medico di base.


Al momento solo Basilicata, Friuli e la Provincia di Bolzano non hanno raggiunto un accordo con i farmacisti. (ANSA).

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