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Vigevano, il corso di laurea in Scienze infermieristiche va salvato: agevolazioni e borse di studio in vista

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Vigevano, il corso di laurea in Scienze infermieristiche va salvato: agevolazioni e borse di studio in vista
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Approvata all’unanimtà la mozione del consigliere Paola Cavallini, che chiede anche di risolvere il problema della carenza di medici di base.

Il consiglio comunale di Vigevano (Pavia) ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Paola Cavallini, che impegna la Giunta a compiere passi concreti affinché il corso di laurea in Scienze infermieristiche non sia più messo in discussione. Tutti d’accordo, quindi, per salvare questo percorso di studi, ma anche per trovare una soluzione al problema della carenza di medici di base.

Ora la Giunta dovrà chiedere al ministero della Salute, a quello dell’Università e della ricerca, nonché ad Asst e Ats, “di incrementare i finanziamenti per le borse di studio per medici e infermieri riportandoli almeno alla quota prevista per il triennio 2019/2022, quando erano 313 medici e 20 infermieri» e di «aumentare i posti ai corsi della scuola infermieristica dell’Università di Pavia e aumentare i concorsi e i bandi per il reclutamento del personale, evitando poi la migrazione del personale”.

Cavallini ha spiegato che «sono molti gli infermieri e i medici che vengono a fare concorsi dal Sud per poi, dopo due anni, chiedere il trasferimento e tornare a lavorare vicino a casa». La consigliera ritiene necessario anche discutere «in sede di accordo collettivo nazionale la conferma delle premialità per i medici che aprono il proprio studio in aree carenti, considerati “zone disagiate”, incrementare la quota percentuale di medici di medicina generale che possono accedere agli incentivi per forme associative e personale di studio, confermando le indennità anche per i medici che accettino di aumentare il proprio massimale di assistiti, per le forme associative nonché per i tirocinanti».

Inoltre si chiede di “incentivare il lavoro in equipe con professionisti sanitari, prevedere forme di sostegno all’utilizzo della telemedicina e di aumentare la quota di assistiti per medici in formazione da 650 a mille”. Già questa potrebbe essere una soluzione, per esempio, per il problema della carenza di medici di base. Solo pochi giorni fa l’Ats Pavia ha spiegato che “anche l’ultimo bando per medici di famiglia non ha portato a nuovi arrivi a Gropello”, dove circa mille pazienti sono senza dottore.

Infine l’amministrazione comunale dovrà attuare agevolazioni fiscali agli studenti del corso da infermiere, come sconti sugli affitti e sull’utilizzo dei mezzi pubblici, e istituire, per ogni anno, almeno tre o quattro borse di studio finanziate da Comune o da associazioni presenti sul territorio, e promuovere attraverso i propri istituti scolastici superiori il corso di laurea in scienze infermieristiche.

Redazione Nurse Times

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