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Veneto, maxi compensi per i medici non residenti forniti dalle cooperative: per 66 ore di fila in P.S. guadagnano 6.600 €

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Rinnovo contratto sanità, accordo quasi raggiunto: aumento medio di 204 euro lordi per gli infermieri
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Dalle colonne del Gazzettino arrivano alcune testimonianze di questo fenomeno in ascesa, nato per porre un freno alla carenza di personale negli ospedali. E in Alto Adige le somme percepite sono anche più alte.

In Veneto, ma non solo, sta prendendo piede il fenomeno dei medici non residenti forniti agli ospedali dalle cooperative per far fronte alla carenza di personale. Professionisti che, per poche ore di lavoro, percepiscono ricchissimi compensi. A fornirne alcune testimonianze è Maurizio Dianese, sulle colonne del Gazzettino.

Emblematico l’esempio del medico residente alle Canarie, dove la tassazione è agevolata, che vola in Veneto per prestare servizio nella Ulss 3: per 66 ore di fila in Pronto soccorso ha guadagnato la bellezza di 6.600 euro lordi. Oppure quello di un medico di Napoli, che per sei mesi ha lavorato di notte nei reparti di rianimazione di vari ospedali veneti (Dolo, Bassano del Grappa, San Donà di Piave), percependo 100 euro lordi all’ora: in una settimana di lavoro intascava ciò che un collega assunto tira su in un mese. E l’altra metà dell’anno l’ha passata a fare surf. In Veneto, però, non si vede più, perché ha scoperto che in Alto Adige i turni sono remunerati anche meglio: 120 euro lordi all’ora.

Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici di Venezia, non nasconde la propria preoccupazione: “Dietro l’angolo c’è una nuova tornata di grossi pensionamenti. Dopo la generazione dei baby boomers, nati nei primi anni Cinquanta, presto toccherà a quelli della mia generazione, e sono tantissimi. Ci saranno nuovi buchi da coprire e la Regione deve intervenire, mettendo mano al portafogli”.

Ma l’evidente disparità di trattamento economico non riguarda solo i medici assunti negli ospedali e quelli forniti dalle cooperative. “La Regione Veneto – spiega Leoni – è sempre stata fantasiosa, e non credo abbia difficoltà a trovare il modo di pagare di più i medici del Pronto soccorso, ad esempio quelli che sono sul fronte. E poi bisogna evitare sparate assurde, come i medici vaccinatori che prendono 80 euro lordi all’ora, mentre un medico di Pronto soccorso in straordinario ne prende 40 e sulla carta dovrebbe fare 38 ore a settimana, ma di solito ne fa 48. E sono ore che valgono triplo dal punto di vista dello stress. Bisogna adeguare gli stipendi al mercato, e oggi il mercato dice che un medico di Pronto soccorso vale tra gli 80 e i 100 euro lordi all’ora. Questo prendono i medici delle cooperative. Vuol dire, di fatto, raddoppiare gli stipendi dei medici dipendenti delle Ulss”.

Redazione Nurse Times

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