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Universal Nursing App: l’infermiere in una nuova dimensione del digitale

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Un’innovativa applicazione potrebbe rendere più semplice la vita di molti infermieri, medici e coordinatori infermieristici

Ad averla realizzata è stato Diego Russo, un infermiere italiano laureato presso Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Il nome scelto per tale programma è UNA (Universal Nursing App).

Si tratta di un’applicazione di intelligenza artificiale di nuova generazione, in grado di funzionare con la sola voce o con la selezione di un comando sul touch-screen.

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L’obiettivo prefissato dal creatore è quello di ridurre la mortalità all’interno degli ospedali; fornendo una rete collaborativa nelle emergenze, con la possibilità di chiamare il medico di guardia senza toccare il dispositivo.

Sarà possibile scambiare informazioni con altri infermieri del reparto e pilotare il carrello delle emergenze direttamente nella stanza.

UNA” fornisce supporto anche nella routine, grazie

  • alla compilazione touch e vocal della cartella infermieristica,
  • alla segnalazione dei farmaci LASA,
  • alle memo sulla terapia, e al bugiardino dei farmaci.

L’app ha come obiettivo rendere la ricerca infermieristica più semplice, fornendo al ricercatore dati empirici e coinvolgendo tutti gli infermieri della struttura nella condivisione di informazioni utili.

Per ogni farmaco e procedura sarà possibile inserire commenti contenenti dati, video, foto e grafici.

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Ad ognuno di essi potrà essere attribuito un rating o un commento facendo diventare l’app “social”.

“UNA” intende incentivare anche la formazione dei giovani infermieri fornendo loro dati, procedure aggiornate e una piattaforma di crescita dello studente in tutto il suo iter.

Il software permette il download della cartella infermieristica e delle analisi del paziente, fornendo alle strutture che ancora non dispongono di un valido supporto digitale, un eccellente servizio.

Infine l’applicazione vuole assistere l’infermiere nella giusta scelta del catetere venoso per il paziente e nella giusta inserzione, grazie al Progetto “Avatar” e alla visione delle vene superficiali; per i principi di imaging multispettrale e alle proprietà ottiche intrinseche della pelle, il tutto tramite il semplice uso dello smartphone.

“Il progetto ha ora bisogno di un business angel e una struttura che sia disponibile per il beta test”, spiega l’infermiere che ha ideato l’applicazione.

“Come più volte abbiamo proclamato l’infermiere ha bisogno di strumenti all’avanguardia che lo proiettino nel futuro. La figura dell’infermiere possiede, oggi più che mai rispetto al passato, interessanti potenzialità di crescita professionale; soprattutto per quanto riguarda gli spazi di autonomia gestionale del proprio lavoro che è in grado di conseguire anche in ambiti nuovi e diversi da quello classico dell’assistenza ospedaliera.

Grazie anche all’utilizzo e sviluppo sempre più rilevante di forme di E-Nursing, sarà possibile proiettarci verso competenze specialistiche ed avanzate come può essere UNA”.

 

Simone Gussoni

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