I fatti risalgono all’inizio della pandemia. All’Ipab Lercaro di Ovada una donna è stata uccisa da detersivo scambiato per acqua. Una Oss risulta ora indagata per omicidio colposo.
L’11 marzo del 2020, nei bicchieri di alcuni ospiti che chiedevano da bere finì del detersivo per lavastoviglie, invece dell’acqua.
Indagata per omicidio colposo, adesso, è una Oss di 48 anni della cooperativa Pro.ges. che opera in appalto nella struttura.
Per la Procura di Alessandria che ha condotto le indagini, coordinate dal pubblico ministero Eleonora Guerra, la donna avrebbe travasato in una bottiglia di plastica del detersivo per lavastoviglie che veniva usato all’interno della struttura dimenticando la bottiglia nello stanzino usato anche dalle altre oss.
Il giorno dopo, la bottiglia, scambiata per acqua, venne utilizzata da una collega che la servì a tre ospiti: due uomini di 67 e 64 anni e una donna di 85 anni, tutti ricoverati subito dopo in ospedale. Sebbene inizialmente era stata riportata la notizia che le vittime dell’accaduto erano sue, un uomo e una donna rispettivamente di 86 e 66 anni, ora i media smentiscono e chiarificano: all’Ipab Lercaro di Ovada a morire per il detersivo messo in una bottiglia dell’acqua fu solo una persona. Non due, com’era trapelato nei giorni scorsi quando la notizia della tragedia è arrivata in consiglio comunale.
La bottiglia in questione venne sequestrata e inviata al Centro antiveleni di Pavia, dove le analisi rilevarono, seppure diluita, la presenza di una sostanza non identificabile al 100% ma riconducibile al detersivo per lavastoviglie. La famiglia della donna, morta il 26 marzo 2020, chiede ora un risarcimento alla struttura.
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Fonte: ilsecoloxix.it
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