L’American Academy of Nursing ha reso noto di aver selezionato come Fellow 164 infermieri “leader” in tutto il mondo.
La professoressa Loredana Sasso, dell’Università di Genova, infermiera di 58 anni, rappresenta l’unica personalità selezionata per l’Italia e verrà premiata con il prestigioso riconoscimento il prossimo 22 ottobre a Washington.
I Fellow sono chiamati a contribuire insieme all’Accademia nella trasformazione del sistema sanitario degli Stati Uniti.
Noi di Nurse Times l’abbiamo intervistata …
Professoressa Sasso come ci si sente a rappresentare l’Italia il prossimo 22 ottobre?
Mi sento fiera ed orgogliosa di rappresentare il nostro Paese. Consapevole della mia storia professionale e della serietà del lavoro svolto in tutti questi anni. Provo anche un forte senso di gratitudine per tutti i colleghi con cui ho condiviso parte della mia vita professionale.
Persone stupende e generose da cui ho imparato tanto e con cui è stato un privilegio condividere esperienze.
La sfida della ricerca: l’Italia che posizione occupa?
L’infermieristica italiana sta muovendo i primi passi nella ricerca. E’ mia opinione che il cammino della ricerca sia strettamente collegato all’evoluzione delle Scuole di Dottorato, come è avvenuto nel resto del mondo. Le scuole di dottorato sono il futuro della ricerca e il vivaio dei ricercatori.
Quale consiglio si sentirebbe di dare ai tanti infermieri, dottorandi che fanno ricerca in Italia?
Consiglio di approfittare della scuola di dottorato e, anche a costo di sacrifici che ben conosco, svolgere un lungo periodo nei centri di ricerca infermieristica all’estero, nei paesi in cui da 40/50 anni gli infermieri fanno ricerca, i loro studi sono ritenuti fondamentali per il miglioramento e l’equità dei Servizi Sanitari, e possono ottenere ed usufruire di finanziamenti straordinari: Regno Unito , Stati Uniti, Canada …
Consiglierebbe un’esperienza all’estero per aumentare le proprie conoscenze in tale ambito?
Si , certo è fondamentale per capire dove vogliamo e possiamo arrivare.
In un recente dibattito Lei ha sostenuto che: “è importante lavorare tutti insieme e a tutti i livelli”. E’ ancora dello stesso parere?
Ne sono sempre più convinta! Il fatto che sia difficile,che a volte sembri impossibile, fa parte delle nostre difficoltà. Punti di vista differenti, esperienze diverse, non rendono facile una sintesi verso un intento comune che invece è quanto mai necessaria.
Pensiamo alla storia, anche alla nostra storia, ogni volta che abbiamo affrontato momenti di difficoltà con forte senso di coesione,concentrati su un obiettivo comune, sui valori forti della nostra professione siamo stati inarrestabili.
La Redazione di Nurse Times si felicita con Lei per il prestigioso traguardo raggiunto e per il lustro che dà alla nostra professione.
Grazie a voi e grazie al vostro lavoro di divulgazione ed informazione.
Scupola Giovanni Maria
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