Virginio Parpinello, 65enne di Vittorio Veneto, è stato stroncato dal virus domenica mattina.
Virginio Parpinello, per gli amici Ilves, era un papà, un elettricista e un tenace indipendentista. Aveva 65 anni, viveva a Vittorio Veneto (Treviso) e non era vaccinato. Il suo rifiuto era categorico, tanto da aver convinto anche la moglie Tiziana a non aderire alla campagna vaccinale. Purtroppo è morto domenica mattina, proprio a causa del Covid-19, meno di un mese dopo il contagio, nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Treviso, dove era stato ricoverato d’urgenza per colpa di quel virus a cui non credeva, che non riteneva dannoso.
«Riteneva l’epidemia una montatura e il vaccino un’imposizione – racconta il figlio Davide al Corriere della Sera –. Era sano, non aveva patologie. Ho provato più volte a convincerlo, non mi ha mai voluto ascoltare. Ora spero che questa vicenda possa essere d’aiuto a chi è dubbioso. Mia madre si è pentita e, appena potrà, si vaccinerà. Ha capito che è importante e lo sta dicendo a tutti. E questo è il nostro appello: vaccinatevi».
Irriducibile oppositore del Green Pass e sostenitore delle tesi complottiste, a inizio estate Parpinello aveva partecipato a un raduno no vax al seguito del sindaco indipendentista (e medico) Riccardo Szumski, sostenitore delle “terapie domiciliari precoci”. «Prima del Covid papà non era un no vax e noi figli siamo tutti vaccinati – continua Davide –, ma da quando era scoppiata l’epidemia si era convinto che ci fosse qualcosa dietro. Si fidava solo di alcune idee che aveva letto e sentito in giro».
Redazione Nurse Times
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