L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trento (OPI) intende esprimere perplessità sul progetto annunciato dalla Giunta Provinciale in merito all’istituzione di una Scuola di Medicina in Trentino finalizzato alla risoluzione del problema della carenza di medici specialisti. E’ evidente che attivare una Scuola di Medicina assorba anche risorse economiche molto importanti e per tali ragioni si ritiene fondamentale una dichiarazione in merito alla valutazione costo/efficacia del progetto e della fonte del finanziamento. Oggi la sanità trentina è ancora in salute, ma per mantenerla tale necessita di appropriatezza nelle scelte.
Si riconosce che il progetto della Scuola di Medicina presentato dall’Università di Trento sia ambizioso e di elevato profilo. La partnership di varie Università e enti di ricerca locali e nazionali rappresenta certamente un’opportunità, ma è necessario considerarne anche l’elevata complessità di governance.
Dal comunicato stampa dell’Università di Trento, abbiamo appreso con stupore e rammarico che vi sono delle progettualità anche sulla formazione infermieristica, rispetto alle quali è mancato il coinvolgimento del nostro Ordine professionale, così come stupiscono alcune informazioni assolutamente imprecise contenute nel comunicato. Nel merito, tale comunicato cita: […]
“La risoluzione dei problemi della carenza dei medici passa anche attraverso la ridefinizione della figura dell’infermiere. UniTrento propone la formazione di un/una “super infermiere/a” con l’attivazione di un Master in Scienze infermieristiche avanzate.
I primi “infermieri/e laureati/e” potrebbero presto essere operativi per ricoprire ruoli chiave di responsabilità negli ospedali trentini che proprio in quella fase attraverseranno la loro crisi più grave per la carenza di organico” […].
Sosteniamo la spinta verso il riconoscimento formale delle competenze e degli elevati livelli di qualificazione degli infermieri in Trentino, ma in qualità di Ente sussidiario dello Stato, per corretta informazione ai cittadini e a tutela dell’immagine e riconoscimento della professione infermieristica, riteniamo doveroso precisare che da quasi vent’anni, precisamente dal 2001, la formazione infermieristica si svolge in ambito universitario con Laurea Triennale (primo livello) e Laurea Magistrale (secondo livello).
Il Master in Scienze infermieristiche avanzate proposto, che all’estero corrisponde al Master of Science in Nursing, in Italia è già presente e corrisponde alla Laurea Magistrale. Da quasi vent’anni il Polo Universitario delle Professioni Sanitarie dell’APSS di Trento all’interno del protocollo di intesa con l’Ateneo di Verona, è sede di eccellenza nazionale della formazione infermieristica di primo livello e forma attraverso Master Universitari di I e II livello, anche interprofessionali, professionisti con competenze specialistiche avanzate.
E’ inoltre riferimento nazionale di progetti di ricerca in ambito delle scienze infermieristiche. Pertanto in Trentino già molti infermieri sono in possesso di titoli accademici post lauream, quali Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche, Master di I e II livello e di Dottorati di Ricerca.
Vantiamo inoltre infermieri in possesso di abilitazione scientifica nazionale di ricercatore universitario, Professore associato e Professore Ordinario.
Oggi la formazione universitaria infermieristica trentina è considerata prestigiosa e riconosciuta un’eccellenza a livello nazionale grazie alle elevate competenze didattiche e tutoriali, alle consolidate e costruttive partnership di livello provinciale, nazionale e internazionale, ai progetti di ricerca in ambito sanitario-infermieristico, alla propensione all’innovazione, alla sperimentazione di nuovi modelli di insegnamento e alla forte integrazione fra formazione e organizzazione.
Riteniamo pertanto ribadire che qualsiasi progettualità futura non possa e non debba compromettere il livello di eccellenza raggiunto, ma debba invece garantirne la tutela e la valorizzazione. Investire sulla formazione significa investire sulle competenze dei nostri futuri professionisti sanitari e quindi sulla salute dei cittadini.
Consideriamo pertanto anche la co-presenza nella pratica clinica di studenti di infermieristica e di medicina come certa opportunità di confronto e di crescita interprofessionale, a vantaggio di una miglior presa in carico del cittadino.
Tornando al comunicato dell’Università di Trento, possiamo affermare che il “super infermiere” esiste già, quello che manca è il riconoscimento di tali elevate competenze e dell’elevata qualificazione attraverso la creazione di appropriate opportunità di sviluppo di carriera in ambito clinico, formativo e organizzativo universalmente riconosciute come direttamente correlate al miglioramento degli esiti di salute dei cittadini.
Il Presidente
Dott. Daniel Pedrotti
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