La misura cautelare è stata disposta per evitare il rischio di reiterazione del reato e l’inquinamento di prove. Le posizioni del consigliere provinciale (nonché infermiere) Claudio Cia e dell’Ordine trentino.
Honduras, Maldive, New York, Parigi, Hawaii e altre località turistiche da sogno. Viaggiava per il mondo, abusando della Legge 104, che prevede la possibilità di assentarsi in permesso dal lavoro per assistere un familiare malato o disabile oppure perché il lavoratore stesso è affetto da disabilità grave. Negli ultimi cinque anni sarebbero 28 gli episodi contestati dalla Procura di Trento a Luisa Zappini, infermiera ed ex dirigente responsabile della Cue (Centrale unica di emergenza 112). L’accusa è di truffa nei confronti della Provincia e dell’Ordine delle professioni infermieristiche, di cui era a capo. Tra le ipotesi di reato, anche il peculato contro la Provincia: in 22 occasioni la donna avrebbe utilizzato l’auto di servizio per spostamenti personali a Milano, Padova e Brescia.
Ora Zappini, 53 anni, è agli arresti domiciliari. I suoi movimenti sono stati documentati sia dai biglietti aerei che dagli agganci alle celle telefoniche. Durante l’interrogatorio di garanzia, non ha risposto ai pm. A rilasciare dichiarazioni è stato invece il legale Nicola Stolfi, che ha parlato di «sviste ed errori» e della «non volontà di commettere il reato». La misura cautelare è stata disposta dal giudice Claudia Miori, su richiesta del pubblico ministero Marco Gallina, per evitare il rischio di reiterazione del reato e l’inquinamento di prove.
L’inchiesta era partita nel gennaio scorso, quando la Procura trentina aveva aperto un fascicolo dopo un’interrogazione del consigliere provinciale del Movimento 5 stelle, Filippo Degasperi, che contestava all’ex dirigente tre viaggi sospetti. Le indagini si sono concentrate, nello specifico, sulle vacanze a New York per il Capodanno del 2014, alle Maldive tra febbraio e marzo 2015, a Parigi (due volte) tra il 2015 e il 2016, in Spagna nel 2016 e a Honolulu nell’agosto del 2017. Il danno economico, stimato in base alle ore di assenza ingiustificate, sarebbe di circa 10mila euro.
Persona decisa, dotata di notevoli capacità dialettiche, Luisa Zappini era entrata da tempo nel gotha della sanità e dell’emergenza. Da infermiera aveva scalato tutti i gradini della carriera. Per dieci anni era stata caposala all’ospedale Santa Chiara di Trento nei reparti di Terapia intensiva, Medicina e al 118. Dopo aver conseguito la laurea da dirigente dell’assistenza infermieristica, era diventata responsabile prima del servizio infermieristico nel distretto Alto Garda e Ledro, poi di Trentino Emergenza.
Quindi i già citati incarichi da dirigente della Cue e da presidente del Collegio Ipasvi di Trento (ora Opi). Era stata inoltre nominata consulente esperto in Provincia dall’allora assessore alla Sanità, Remo Andreolli. A inizio indagini, però, si era dimessa dalla guida della Centrale unica e adesso la Provincia autonoma di Trento l’ha sospesa dal servizio. Se le accuse verranno confermate, sarà licenziata.
Sulla vicenda è intervenuto Claudio Cia, infermiere e consigliere provinciale: «A questo epilogo si giunge dopo numerose interrogazioni provinciali e segnalazioni, le prime proprio del sottoscritto, sul possibile conflitto di interessi della dirigente nel concorso per funzionario della Centrale unica dell’emergenza, che si era svolto un anno fa. Da qui un’inchiesta della Procura per abuso d’ufficio, le cui indagini sono ancora aperte. Altre interrogazioni hanno portato alla luce comportamenti scorretti da cui sono partite le indagini per truffa. Esprimo gratitudine per il lavoro svolto dalla Magistratura, che ha saputo valorizzare e dare un seguito alle segnalazioni partite dall’interno del Consiglio provinciale, più precisamente dai banchi dell’opposizione. Cosa che non si può dire abbia fatto la Giunta provinciale, che nella maggior parte dei casi preferisce snobbare le segnalazioni dei consiglieri».
Opi Trento, invece, ha preferito non esprimersi, almeno per ora, motivando tale scelta col seguente comunicato stampa.
A fronte delle numerose richieste da parte degli organi di stampa locali di commenti riguardo alla notizia dell’arresto della dott.ssa Luisa Zappini, apparsa stamane sui giornali, l’Ordine delle professioni infermieristiche di Trento ritiene di non fare commenti. Al momento prendiamo atto di quanto scritto. Non abbiamo ancora ricevuto atti formali a riguardo e sono in corso le indagini da parte della magistratura.
In questo momento riteniamo fondamentale sospendere i giudizi a priori, a tutela dell’immagine della professione infermieristica, che ha come senso profondo sotteso la cura del cittadino, e per questo obiettivo nel quotidiano i colleghi infermieri si impegnano con professionalità al fine di garantire ai pazienti una presa in carico sicura e di qualità nel sistema salute trentino. Le indagini e le sentenze si svolgono nei luoghi istituzionali competenti. Pertanto l’Ordine delle professioni infermieristiche si dissocia dalla risonanza mediatica che ha generato la notizia, risonanza che non hanno avuto altre notizie anche recenti.
Redazione Nurse Times
Fonti: www.repubblica.it; www.ladige.it
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