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Rovigo, infermiera aggredita in ospedale: la solidarietà dell’Ordine provinciale

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Rovigo, infermiera aggredita in ospedale: la solidarietà dell’Ordine provinciale 1
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Il presidente Marco Contro: “È giunto il momento di studiare azioni concrete per combattere queste violenze”.

La sicurezza degli infermieri è uno dei temi più sentiti dall’intera comunità professionale, in primis dall’Ordine delle professioni Infermieristiche (Opi) della provincia di Rovigo, che da tempo auspica azioni adeguate da parte delle aziende sanitarie locali al fine di scongiurare il pericolo che l’intolleranza, la sopraffazione e la forza bruta si sostituiscano alle basilari regole della convivenza civile. Purtroppo, nei giorni scorsi, un altro episodio di violenza ai danni di un’infermiera si è verificato al pronto soccorso dell’ospedale di Rovigo.

Rovigo, infermiera aggredita in ospedale: la solidarietà dell’Ordine provinciale
Marco Contro

“È una situazione – afferma Marco Contro, presidente di Opi Rovigo – diventata ormai cronica, in quanto periodicamente accadono episodi di violenza ai danni dei professionisti della salute nel pieno esercizio delle proprie funzioni pubbliche. Come già ribadito tempo fa, questi fatti segnalano una grave carenza di sicurezza nelle strutture sanitarie. A nome di tutto il direttivo esprimo la massima vicinanza e solidarietà alla collega vittima di minacce e violenze”.

L’Ordine provinciale degli infermieri precisa come il problema sicurezza riguardi tutto il territorio nazionale. Infatti è stato oggetto di discussione durante il Congresso Fnopi, che si è svolto a Roma a inizio marzo. A testimonianza della gravità della situazione, presso il ministero della Salute si è insediato a metà marzo l’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari.

“Come direttivo provinciale dell’Ordine degli infermieri – conclude Contro –, siamo convinti sia giunto il momento, a livello locale, di fare seguire alle parole anche i fatti. Il nostro Ordine è disponibile a sedersi attorno a un tavolo per discutere e definire, con i responsabili delle strutture sanitarie e con i sindacati, soluzioni concrete affinché certi fatti deplorevoli non si ripetano”.

Redazione Nurse Times

 

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