Nuovo episodio di violenza all’ospedale della capitale. I lavoratori sono stati aggrediti nel reparto di Psichiatria. Il segretario di Confintesa Lazio, Alessio Minadeo, chiede un intervento deciso della Regione.
Alla fine del turno pomeridiano tre infermieri sono stati aggrediti da un paziente nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Sant’Andrea di Roma. Dimessi dal Pronto soccorso della stessa struttura, le loro prognosi vanno da 10 a 15 giorni.
Alessio Minadeo, segretario di Confintesa Sanità Lazio, denuncia: “Solo pochi giorni fa abbiamo partecipato a una fiaccolata in memoria di una dottoressa brutalmente uccisa da un ex paziente al termine del suo turno di lavoro. Non vogliamo che si renda più necessario commemorare un morto sul lavoro per un’aggressione a un professionista sanitario”.
Prosegue Minadeo: “Sono troppi gli episodi simili che si verificano nei nostri ospedali, soprattutto nei pronto soccorso e negli SPDC. Gran parte di questi episodi non vengono nemmeno denunciati dai lavoratori, ormai assuefatti a quella che, purtroppo, sta diventando una consuetudine”.
E ancora: “Come organizzazione sindacale, riteniamo inaccettabile che il presidente della Regione Lazio abbia stanziato 22,9 milioni di euro per cercare di decongestionare i pronto soccorso (soldi destinati alla sanità privata) e non abbia previsto una spesa proporzionata al fenomeno delle aggressioni, per un piano che garantisca la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari del Lazio”.
Aggiunge Minadeo: “Per tutelare questi lavoratori riteniamo ci sia bisogno di: posti di polizia aperti h24 (e non h12), perché la maggior parte delle aggressioni, come ormai noto, avviene durante il turno notturno; attivazione di protocolli di rapido intervento delle forze dell’ordine; corsi che insegnino al personale a prevenire le aggressioni, ma anche a sapersi difendere; percorsi clinici dedicati al personale aggredito; massiccia campagna di sensibilizzazione dell’utenza”.
Conclude Minadeo: “Tutto ciò perché riteniamo prioritaria la salute psicofisica e l’incolumità di chi è preposto alla cura e all’assistenza dei cittadini. Chiediamo quindi al nuovo Governo della Regione Lazio di prendere una posizione ferma sul tema, di investire le necessarie energie e risorse economiche per la risoluzione del problema. Ai lavoratori aggrediti rivolgiamo la nostra piena solidarietà e, come sempre, il nostro sostegno nel percorso legale e nel supporto psicologico post-aggressione”.
Redazione Nurse Times
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