Trasporto salme da parte degli infermieri. Il direttore sanitario Fernando Di Vito replica alle tante contestazioni sollevate dai sindacati, notizia ripresa nel nostro articolo (vedi)
“Bisogna dare supporto all’unico necroforo rimasto, ma il personale da impiegare è quello adibito di solito alle funzioni di trasporto pazienti. Basta leggere una disposizione per comprenderne il contenuto, se si vuole”.
Fernando Di Vito, direttore facente funzioni della direzione medica ospedaliera Chieti-Ortona risponde alle contestazioni sollevate sui contenuti di una nota, indirizzata ai direttori e ai coordinatori delle unità operative, nella quale venivano precisati aspetti relativi al trasporto delle salme.
“Nel documento è stato scritto con chiarezza – prosegue Di Vito – che vista la carenza di personale addetto all’obitorio, in attesa di nuovi provvedimenti, si rende necessario dare supporto all’unico necroforo rimasto in servizio con il personale sanitario delle unità operative, indicato dai rispettivi responsabili. Pertanto è evidente che non è stato fatto alcun ordine di servizio rivolto agli infermieri. Inoltre il personale da impiegare per tale attività è individuato dal coordinatore infermieristico del reparto nel quale è avvenuto il decesso, e non si tratta di infermieri ma di personale di supporto che normalmente assolve alle funzioni di trasporto pazienti per esami diagnostici o consulenze specialistiche. Questo dice la comunicazione che è stata diffusa, e nulla di più. Altre letture sono semplicemente distorte”.
La replica di Antonio De Palma (Nursing up)
Il Presidente Nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, invia la sua controreplica alla Direzione Sanitaria Chieti-Ortona, in merito alla questione delle disposizioni che coinvolgono “il personale sanitario” dei reparti, e quindi anche gli infermieri e gli altri professionisti sanitari interessati. Parliamo di professionisti che appartengano proprio a quell’alveo del “personale sanitario” a cui un documento con tanto di “disposizioni operative”, che può essere prodotto da noi in qualsiasi momento, faceva chiaramente riferimento.
Un documento dal contenuto inconfutabile, nel quale si da’ disposizione ai coordinatori Infermieriestici UOC e UOSD, “di organizzare il personale sanitario al fine di garantire la continuità delle attività di trasporto delle salme dei pazienti deceduti, allo scopo di provvedere a fornire supporto all’unico necroforo in servizio”.
«La Direzione Sanitaria si è affrettata a rispondere alle prese di posizione del nostro sindacato, inviando tanto di comunicato stampa ai media locali e nazionali, parlando di una errata interpretazione dei fatti, affermando che le disposizioni operative sono invece rivolte al personale di supporto.
Vorremmo ricordare alla Direzione Sanitaria di Chieti Ortona che il DPR 761/1979, e lo stesso Ministero della Salute nel proprio sito ufficiale “parlano chiaro”, e tra il personale del ruolo sanitario (medici, infermieri, ostetriche), non è certo incluso il personale di supporto, al quale la Direzione Sanitaria nella sua solerte replica fa riferimento.
Si vuole forse negare anche questo?
Invero, nel documento oggetto delle nostre attenzioni, del quale è possibile dare conto in qualsiasi momento, e che altro non è che una disposizione operativa ufficiale, non si fa alcun riferimento al personale di supporto, come avviene adesso nella solerte replica inviata agli organi di stampa, ma bensì “al personale sanitario”.
Se ciò non bastasse, ma solo per precisione, ricordiamo a chi legge, che nei turni di notte, quando si potrebbero verificare decessi improvvisi di pazienti, nella maggior parte dei reparti ospedalieri, ci sono solo gli infermieri, e certo non il personale di supporto, ben raro da trovare.
Avremmo gradito che la Direzione Sanitaria Chieti-Ortona, invece di alzare i toni, avesse prodotto una nuova disposizione operativa che parlasse “di personale di supporto”, invece che di “personale sanitario”, e questo semplicemente perché le attribuzioni dei primi, ancor più quando si parla di professionisti sanitari laureati, nulla hanno a che vedere con quelle degli altri.
Naturalmente vigileremo, con nostri referenti locali, come abbiamo sempre fatto, per comprendere se, dopo le ultime dichiarazioni dell’azienda interessata, sarà il personale di supporto, come è giusto che sia, a trasportare le salme, in aiuto all’unico necroforo al momento presente», chiosa De Palma.
Redazione NurseTimes
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