Rimandato il giudizio di merito sulla legittimità degli atti di accertamento inviati dall’Asl. Intanto si va avanti con le sospensioni dal lavoro.
E’ stato rimandato il giudizio sul ricorso presentato da circa 1.300 tra tra medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici di laboratorio no vax toscani contro gli atti di accertamento sull’obbligo vaccinale inviati dall’Asl. Il Tar della Toscana ha infatti accolto la richiesta di rinunciare alla domanda cautelare dei sanitari e ha fissato al prossimo 2 febbraio la trattazione di merito del ricorso.
Un rinvio che stride con i primi provvedimenti di sospensione, già scattati per alcuni lavoratori non vaccinati. Il Tribunale amministrativo ha anche condannato i ricorrenti al pagamento delle spese della fase cautelare, pari a 1.500 euro. Nei prossimi giorni, tra l’altro, sono attese nuove sospensioni. Di fatto, solo una pronuncia di sospensiva avrebbe potuto scongiurarli, ma i ricorrenti hanno rinunciato.
“Avevamo chiesto al Tar di decidere con urgenza – spiega Tiziana Vigni, uno degli avvocati che segue i sanitari no vax –. Poi abbiamo rinunciato alla sospensiva per due motivi. Uno: vogliamo spendere nel merito le novità emerse nel frattempo, ovvero l’esistenza di cure alternative che testimoniano che il vaccino non è l’unica soluzione. Penso, ad esempio, alla possibilità di limitare il contagio con test accessibili e non invasivi. Secondo: le sospensioni, per fortuna, stanno procedendo a rilento, e non c’è dunque urgenza di intervenire”.
In Toscana sono circa 7mila i professionisti sanitari (di cui quasi la metà nel territorio di competenza per residenza dell’Asl Toscana Centro) che non hanno ancora adempiuto all’obbligo vaccinale imposto da legge nazionale, valido fino al 31 dicembre 2021, e che non hanno risposto al primo sollecito inviato dai dipartimenti di Prevenzione delle aziende sanitarie.
Redazione Nurse Times
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