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Teramo, assunzione di infermieri interinali: intervento dell’Ipasvi

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Pediconi Cristian

Il presidente del collegio Ipasvi di Teramo, Cristian Pediconi in una nota chiede il rispetto delle procedure per i neoassunti infermieri interinali, manifestando preoccupazione per la qualità delle cure erogate in favore dei pazienti, in quanto i giovani infermieri spesso alla loro prima esperienza, sono costretti a spostarsi da un reparto all’altro senza una necessaria continuità lavorativa. L’Asl di Teramo si è avvalsa dell’agenzia interinale Etjca per assumere unità infermieristiche e permettere così al personale di ruolo di poter usufruire delle ferie estive.

“Nell’ultimo periodo – spiega in una nota il presidente Cristian Pediconi  sono giunte numerose segnalazioni da parte degli iscritti che testimoniano il continuo spostamento degli infermieri, neoassunti con contratti a tempo determinato, da un reparto all’altro a seconda delle necessità del momento dettate dalla carenza del personale, acuita nei mesi estivi dal godimento delle ferie”.

E pur consapevole della necessità della Asl di esternalizzare la richiesta del personale, il collegio Ipasvi chiede, nel rispetto della procedura aziendale approvata lo scorso febbraio sulle procedure di inserimento dei neoassunti, che vengano adottati i giusti criteri nell’assegnazione degli infermieri ai reparti, in modo tale che l’assistenza non venga stravolta e senza arrecare rischi alla salute dei cittadini.

Differente la veduta delle organizzazioni sindacali della funzione pubblica, Amedeo Marcattili (Cgil), Andrea Salvi (Cisl) e Alfiero Di Giammartino (Uil) che in una nota congiunta esprimono solidarietà all’azienda: ”Ci saremmo aspettati”, un plauso all’azienda che in pochissimo tempo, a seguito della richiesta di Cgil, Cisl e Uil e nonostante l’assordante silenzio del Collegio, ha assunto 43 infermieri al fine di garantire un servizio ottimale all’utenza permettendo nel contempo il giusto riposo a dipendenti ormai stremati. Inoltre, il personale assunto, è laureato ed in possesso di tutte le caratteristiche necessarie per poter svolgere il proprio servizio in ogni reparto. Specialmente se, come l’Ufficio Infermieristico ha disposto e come avviene di fatto, ciascuno di essi non viene abbandonato a se stesso ma viene affiancato costantemente dal personale di ruolo che opera da più tempo all’interno delle Unità Operative dell’azienda”.

Più critica la posizione del Nursisnd nei confronti dell’azienda, che esprime perplessità sulla gestione del personale interinale, confermando le parole del presidente Ipasvi Pediconi: “Il Nursind è certamente vicino ai giovani colleghi – ha dichiarato il segretario provinciale NurSind, Giuseppe De Zolt – costretti ad accettare contratti a tempo determinato, a volte anche per pochi giorni, con l’agenzia che attualmente fornisce infermieri alla Asl di Teramo. Ovviamente, capiamo molto bene il bisogno di lavoro dei giovani colleghi ed anche l’esigenza tecnica della Asl di dare le meritate ferie al personale. Ma, proprio a tutela della nostra professione, disapproviamo fortemente le modalità di gestione del personale interinale. Se da un lato apprezziamo i tentativi della Direzione aziendale di far fronte all’emergenza dettata dalla carenza di personale, allo stesso tempo constatiamo che tutti gli sforzi di chi si assume la responsabilità di determinate scelte vengono vanificati dagli uffici chiamati a gestire quotidianamente le risorse umane nei plessi ospedalieri del nostro territorio”.

Il segretario provinciale NurSind aggiunge: “…gli infermieri interinali vengono spostati da un reparto all’altro, oppure non vengono rinnovati i contratti ai colleghi nonostante il reparto di appartenenza ne abbia ancora bisogno, sostituendo i giovani infermieri con nuovi assunti e vanificando così il lavoro svolto con l’affiancamento dei colleghi più esperti per l’inserimento nell’Unità Operativa. Non si può pensare di gestire le risorse umane in ospedale come in una fabbrica. Le competenze, le responsabilità e l’obbiettivo finale del lavoro dell’infermiere non lo permettono”.

“Parlare di arricchimento professionale – continua De Zolt – dopo 8 giorni di lavoro in una nuova Unità Operativa significa non conoscere minimamente quello che è il ruolo e, soprattutto, le responsabilità dell’infermiere. Ogni anno ci troviamo a fare i conti con lo stato di emergenza per la carenza di personale, situazione che impone l’accorpamento dei reparti (con tutti i disagi che ne derivano) e il ricorso alle agenzie interinali anche per il personale infermieristico. Da molto tempo denunciamo una completa assenza di programmazione da parte dell’Azienda sanitaria, il che dimostra che cambiano le dirigenze ma non i vizi. Ovviamente anche la speranza di assunzione di infermieri, con una collocazione a tempo indeterminato per tanti giovani colleghi, rimane una chimera. Inevitabile, quindi, che la disorganizzazione e la mancata programmazione finiscano per produrre malasanità e disagi altrimenti evitabili. Per una sanità degna di questo nome, il bene del paziente deve diventare prioritario e non solo una inutile affermazione demagogica. Ribadendo la nostra disponibilità per confrontarci e precisare le numerose proposte già più volte sottoposte all’attenzione dell’azienda, ci rendiamo disponibili ad un confronto anche con le altre sigle sindacali per poter loro chiarire il ruolo dell’infermiere nell’attività assistenziale comprese tutte le responsabilità che ne conseguono”.

Giuseppe Papagni

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