Passa all’unanimità la proposta del consigliere Antonio Tutolo. Oltre all’istallazione di telecamere a circuito chiuso (a spese delle strutture), è prevista la formazione del personale affinché apprenda le tecniche di relazione empatica.
Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la proposta di legge intitolata “Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità”, mirata appunto a scongiurare abusi nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali a carattere residenziale, semi-residenziale o diurno.
Nello specifico la disposizione impone l’installazione di telecamere a circuito chiuso all’interno delle strutture, con oneri a carico delle stesse, ma anche la formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale che opera nelle strutture. Una formazione finalizzata, in particolare, all’apprendimento delle pratiche e delle tecniche di relazione empatica, secondo le migliori pratiche sviluppate nelle diverse realtà operanti sul territorio.
Le strutture private, dunque, dovranno ora provvedere autonomamente all’installazione delle telecamere a circuito chiuso. Attraverso questo provvedimento legislativo, proposto a inizio febbraio da Antonio Tutolo (componente del Gruppo misto nel Consiglio regionale e presidente della seconda Commissione consiliare) si spera di tutelare i cittadini fragili e impedire che si ripetano inaccettabili violenze fisiche e psicologiche, come accaduto recentemente nell’istituto Don Uva di Foggia.
“La norma stabilisce che l’installazione dei sistemi di videosorveglianza debba essere effettuata in conformità agli attuali regolamenti nazionali ed europei sulla privacy e sui diritti delle persone con disabilità, e per la loro attivazione sarà necessario acquisire il consenso degli ospiti o dei loro tutori”, aveva spiegato Tutolo all’epoca della presentazione della proposta di legge sulle telecamere nelle Rsa.
Redazione Nurse Times
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