Nell’evento formativo di Pugnochiuso “L’INFERMIERE (incompiuto), NELLE “NUOVE” AREE PROFESSIONALI(I ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità)” che si è svolto il 18/19/20 giugno, organizzato dal collegio IPASVI BARI con NurseTimes media partner, ha visto la partecipazione e l’impegno di moltissimi studenti dei Cdl in infermieristica nel concorso di ricerca dal tema “l’attività del Tutor clinico nel ciclo formativo: definisci un modello di riferimento” con produzioni originali e inedite.
Negli articoli precedenti abbiamo presentato l’elaborato degli studenti del Cdl in infermieristica del Polo Formativo Miulli di Acquaviva Delle Fonti (Ba) e quello proposto dagli studenti del Cdl in Infermieristica del Polo Formativo dell’Ospedale Di Venere di Bari.
Il terzo progetto ha raccolto i favori della giuria classificandosi al 1° posto ed è stato presentato dagli studenti del Cdl di Salerno, D’Angelo Antonio, La Torre Federica e Laurenza Francesca, supervisionato da Stellato Adolfo, (Direttore polo didattico Laurea Infermieristica Università di Salerno), Senatore Monica, (tutor didattico e clinico, corso di Laurea Infermieristica Università di Salerno) e Francione Francesco (neolaureato).
Il lavoro presentato è rivolto allo sviluppo di una applicativo di nome “STUN”, acronimo di Student, TUtor, Nursing, che si propone come un innovativo strumento tecnologico utile alla didattica favorendo la comunicazione tra tutor clinico e studente.
Ma scopriamo insieme il lavoro svolto da questi giovani studenti, la passione da loro trasmessa attraverso un’applicativo che potrebbe diventare un riferimento per la didattica futura.
Il progetto STUN nasce dalla riflessione e nel costatare che, da solo, il tempo dedicato alle attività di tirocinio si rivela spesso insufficiente per garantire una completa preparazione dello studente.
L’utilissimo inserimento nel percorso didattico della figura del tutor clinico, seppure altamente qualificato, da solo si rivela spesso insufficiente a garantire una completa preparazione dello studente e manca di una relazione formativa tutor-studente che traduca concetti teorici in una pratica assistenziale documentata.
La necessità è quella fornire al tutor clinico un mezzo didattico in grado di favorire la comunicazione con lo studente; un percorso di tirocinio mirato all’autonomia decisionale attivando al tempo stesso e al suo interno un iter formativo che sviluppi il pensiero critico dello studente mediante uno strumento didattico tecnologico volto all’implementazione del processo di nursing.
Attraverso un’approfondita ricerca bibliografica, l’utilizzo di database e la consultazione di numerosi articoli, non è emerso l’esistenza di uno strumento interattivo che, in corso di attività di tirocinio, agevoli e potenzia la comunicazione tra il tutor clinico e lo studente anche al di fuori delle unità operative.
Affinché la didattica si diriga verso orizzonti più all’avanguardia, abbiamo concepito l’idea di un applicativo sviluppato per sistemi “iOs” e “Android” che contribuisca, in maniera integrativa, al processo di formazione.
L’applicazione “Stun” consta di tre interfacce: una riservata allo studente, una al tutor e infine una amministrativa. Sia il tutor sia lo studente potranno accedere alla propria area utente inserendo le credenziali fornite dall’università.
Il tutor nel proporre dei casi clinici e visionando gli elaborati degli studenti, potrà valutarne oggettivamente le abilità assistenziali, proponendo strategie alternative di soluzione qualora le stesse fossero reputate inadeguate.
L’accertamento clinico prevede l’individuazione delle diagnosi infermieristiche proposte dalla NANDA-International, raggruppate secondo gli undici modelli di Gordon. Dal momento che l’applicazione è progettata sulla base dei bisogni multidimensionali del paziente, nel corso della pianificazione assistenziale, lo studente ha la possibilità di selezionare più diagnosi.
La scelta della singola diagnosi permetterà di abbinare alla stessa uno o più obiettivi, con risultati attesi correlati, tratti dal sistema NOC (Nursing Outcomes Classification), e uno o più interventi, tratti dal sistema NIC (Nursing Interventions Classification), entrambi sviluppati dall’Università dell’Iowa.
L’applicazione descritta si prefigge il fine centrale di proporre l’apprendimento clinico non come frutto meccanicistico della ripetitività e dell’abitudine, ma soprattutto dell’osservazione e della riflessione. Attraverso la vasta gamma di percorsi assistenziali elaborati e proposti dai diversi tutor clinici lo strumento in questione permetterà agli studenti di testare le proprie conoscenze, stimolando il ragionamento diagnostico, finalizzato a descrivere i bisogni reali o potenziali del paziente e consoliderà il pensiero critico degli stessi fornendo loro la possibilità di porsi dei quesiti e di creare varie ipotesi di soluzione assistenziale sulla base delle migliori evidenze.
Il tutor dispone finalmente di uno strumento che gli permette di sostenere processi di rielaborazione e d’integrazione tra modelli teorici e modelli di azione sperimentati sul campo.
I nostri complimenti vanno a tutti coloro che hanno permesso con il loro impegno, la realizzazione di questo progetto.
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