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Studio rivela: l’olio Evo è un elisir di lunga vita.

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Merito delle sue capacità antiossidanti e protettive per le cellule. Una dieta appropriata è in grado di stimolare la neurogenesi adulta.

Nel cervello dei mammiferi, in particolare nell’ippocampo, sono prodotti nell’arco di tutta la vita nuovi neuroni. Questo processo, denominato neurogenesi, è indispensabile per la formazione della memoria episodica, come hanno dimostrato recenti ricerche. Tali neuroni sono generati a partire da cellule staminali e, durante l’invecchiamento, ha luogo un calo progressivo di entrambi, che è all’origine di una drastica riduzione della memoria episodica.

L’idrossitirosolo, composto naturalmente presente nell’olio extravergine di oliva, ha forti capacità antiossidanti e protettive per le cellule ed è noto che diversi fattori, tra i quali la dieta, sono in grado di stimolare la neurogenesi adulta. Un team di studiosi guidato da Felice Tirone, in collaborazione con Laura Micheli, Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli, dell’Istituto di Biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), ha ora dimostrato in un modello animale anziano che l’idrossitirosolo reverte il processo di invecchiamento neurale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Faseb Journal.

“L’assunzione orale di idrossitisolo per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo, sia nell’adulto che, ancor più, nell’anziano, nel quale stimola anche la proliferazione delle cellule staminali, dalle quali vengono generati i neuroni – spiega Tirone –. Inoltre l’idrossitirosolo, grazie alla sua attività antiossidante, riesce a ‘ripulire’ le cellule nervose, perché porta anche a una riduzione di alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine, che sono accumuli di detriti nelle cellule neuronali”.

“Abbiamo poi verificato, grazie ad un marcatore di attività neuronale (c-fos), che i nuovi neuroni prodotti in eccesso nell’anziano vengono effettivamente inseriti nei circuiti neuronali, indicando così che l’effetto dell’idrossitirosolo si traduce in un aumento di funzionalità dell’ippocampo – prosegue Micheli –. La dose assunta quotidianamente durante la sperimentazione equivale alle dosi che un uomo potrebbe assumere con una dieta arricchita e/o con integratori (circa 500 mg/die per persona). Comunque l’assunzione di idrossitirosolo avrebbe un’efficacia anche maggiore se avvenisse mediante consumo di un cibo funzionale quale è l’olio di oliva”.

Questi risultati confermano gli effetti benefici della dieta mediterranea, in particolare per l’anziano, e aprono a un potenziale risvolto ecologico. “I residui della lavorazione delle olive, molto inquinanti, contengono una grande quantità di idrossitirosolo -conclude Tirone –. Migliorare le procedure di separazione delle componenti buone nella lavorazione consentirebbe di ottenere idrossitirosolo e ridurre l’impatto nocivo”.

Allo studio hanno partecipato ricercatori dell’Università della Tuscia: Carla Caruso, del Dipartimento di Scienze ecologiche e biologiche, e un team del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali, composto da Roberta Bernini, Luca Santi e Mariangela Clemente, che ha sintetizzato l’idrossitirosolo con una nuova procedura brevettata.

Redazione Nurse Times

Fonte: InSalute News

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