Introduzione di Giuseppe Papagni
Continua il grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times.
NExT è rivolto a tutti gli studenti in Infermieristica, neo laureati ed infermieri che raggiungono un obiettivo formativo importante.
Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi della dott.ssa Francesca Moschetti dal titolo “STUDIO DI FATTIBILITA’ PER UN PROGETTO PILOTA VOLTO ALL’INSERIMENTO DELL’INFERMIERE SCOLASTICO. Resoconto di un’esperienza sul campo”.
…di Francesca Moschetti
STUDIO DI FATTIBILITA’ DI UN PROGETTO VOLTO ALL’INTRODUZIONE DI UNA FIGURA INFERMIERISTICA ALL’INTERNO DEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO: DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA SPERIMENTALE IN UN ISTITUTO DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE DI SECONDO GRADO DELLA PROVINCIA DI MASSA CARRARA.
ABSTRACT
Studio di fattibilità: riporta i risultati di uno studio multicentrico, di tipo qualitativo, osservazionale, caso controllo con l’obiettivo di comprendere quanto la progettazione e implementazione dell’inserimento della figura dell’Infermiere Scolastico si rendano necessari in base all’attuale stato di salute degli studenti, alla positiva accoglienza da parte dell’utenza e all’allineamento con le altre realtà internazionali.
La sperimentazione si è occupata di due gruppi: in uno, gruppo controllo, è stato somministrato un questionario ai genitori degli studenti per rilevare la percezione della figura infermieristica in generale, e di quella dell’Infermiere Scolastico in particolare, e per conoscere le aspettative riguardo l’inserimento di tale figura, considerata innovativa nel contesto scolastico italiano; nell’altro, gruppo caso, sono stati condotti focus group per rilevare i bisogni di educazione sanitaria e si è attivata sperimentazione con la rilevazione dei parametri vitali, fattori predittivi allo sviluppo di malattie cardiovascolari in età adulta (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, peso, altezza, circonferenza vita).
Dall’avvenuta somministrazione del questionario sono emersi indicativi grafici che dimostrano:
- scarsa conoscenza della figura infermieristica, dell’autonomia e responsabilità professionali derivanti dal profilo, pressoché nulla conoscenza della figura dell’Infermiere Scolastico, al quale è però presumibilmente riconosciuta possibilità di intervento nelle aree dell’assistenza diretta per piccole emergenze o come sostegno in patologie croniche, analisi dei bisogni della comunità scolastica, prevenzione, educazione e consulenza sanitaria;
- nonostante lo stato di grave crisi economica del nostro Paese e l’altissima pressione fiscale, si evince la disponibilità al pagamento di una quota contenuta, anche se sarebbe necessario approfondire le informazioni sul progetto e avere garanzie di una corretta gestione dei fondi economici da parte dell’amministrazione, nonostante si ritenga dovrebbe essere già prevista una quota dedicata ai progetti per la salute, a carico del SSN, Regioni o altre forme di finanziamento;
- il progetto viene considerato come utile e rappresenterebbe un valore aggiunto per:
- contenimento spesa sanitaria,
- sostegno, consulenza e punto di riferimento alla comunità scolastica,
- completamento della funzione educativa della scuola.
Dalla raccolta dati nel gruppo caso si è ottenuta un’alta percentuale di soggetti con valori alterati.
Nel gruppo caso durante gli incontri di educazione sanitaria, sono state dichiarate scorrette abitudini legate ad alimentazione, uso-abuso di alcol e droghe, ma anche un’attenzione e partecipazione verso le informazioni che venivano trasmesse.
Si ritiene pertanto necessario formulare ipotesi di istituzione ed inserimento della figura dell’Infermiere Scolastico come azione di miglioramento al fine di favorire lo sviluppo di corrette ed integrate informazioni di carattere educativo e preventivo tra gli studenti.
L’indagine qualitativa effettuata ha reso “visibile” la percezione positiva della figura dell’Infermiere Scolastico, ma anche la necessità di inserire tale servizio nel sistema scolastico; inoltre si accetta il suggerimento di programmare un adeguato percorso formativo di specializzazione attraverso l’ideazione di un Master di I livello.
INTRODUZIONE
Nel 2010, la senatrice radicale Emma Bonino propose l’inserimento nel sistema scolastico italiano della figura dell’infermiere scolastico; tale proposta di legge non è mai discussa in parlamento.[1]
Nel 2013 un bambino di 4 anni durante il pranzo nella mensa di una scuola materna di Napoli perde la vita soffocato perché non ci sono stati interventi tempestivi da parte degli operatori; i genitori si sono riuniti per raccogliere le 50.000 firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare, da presentare in parlamento, la cui proposta è necessario passi al vaglio della corte di cassazione (art. 71 della Costituzione); attualmente la petizione si sta diffondendo anche attraverso i social network ma il numero necessario non è ancora stato raggiunto.
In una revisione sistematica di Lineberry e Ickes pubblicata nel 2014, sono stati raccolti articoli dal 1937 al 2013, che hanno messo in evidenza il positivo impatto dell’infermiere scolastico in termini di educazione sanitaria, riconoscimento precoce di cronicità e situazioni di disagio psicologico, intervento tempestivo in piccole emergenze, immunizzazione e screening, insomma di benefici di salute.
A partire dalla Conferenza di Alma Ata e la Dichiarazione di Ottawa, l’OMS nel 1997 a Salonicco propone la Dichiarazione della sanità mondiale, adottata dalla Comunità sanitaria mondiale nella 51° Assemblea mondiale della sanità nel maggio 1998: il documento “Health21: la salute per tutti nel XXI secolo”, che individua 21 obiettivi strategici da adottare entro il 2020 dai paesi della regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ai fini del benessere e del miglioramento della qualità della vita.
In Italia tale documento è stato recepito dal Ministero della Salute nel 2007 attraverso “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”.
Anche se allo stato attuale non esiste alcuna legge italiana in proposito, ai fini della progettazione è possibile trarre ispirazione da alcuni principi legislativi:
- La Regione Toscana a partire dalla Legge 40/2005 e dal Piano Sanitario Regionale 2008-2010 in poi, ha sempre più focalizzato le proprie strategie sanitarie sulla definizione e sviluppo della ‘sanità d’iniziativa’, concetto che prevede interventi proattivi da parte del sistema sanitario nei confronti del cittadino, in particolare per quanto riguarda la promozione della salute, in termini di corretto stile di vita ed attività fisica;
- Il profilo professionale dell’infermiere D.M. 739/94 definisce la responsabilità da parte del professionista infermiere sull’assistenza generale di tipo preventivo, curativo e palliativo di natura tecnica, relazionale ed educativa;
- Con la Legge 251 del 2010 si garantisce ai professionisti sanitari l’autonomia professionale e nel comma 266 della Legge di stabilita’ 2015 vengono riconosciute le specializzazioni infermieristiche.
L’infermiere scolastico risulta avere la possibilità di occuparsi di:
- trattamento di acuzie;
- management e formazione/educazione di malattie croniche;
- prevenzione, management, educazione e formazione in ambito igiene, allergie, immunizzazione, educazione sessuale, disagi;
- rilevazione bisogni di salute.
Tali attività sono racchiuse nel profilo professionale dell’infermiere, purtroppo però a volte, se non nella maggior parte dei casi attualmente, ancora troppo poco sfruttato da parte degli stessi professionisti infermieri.
La figura infermieristica italiana ha bisogno di un maggior riconoscimento della propria classe di appartenenza, allo stesso tempo i neolaureati necessitano di nuovi sbocchi professionali, considerando i continui tagli al personale infermieristico da parte degli enti e all’aumento dei carichi di lavoro per i colleghi lavoratori; inoltre bisogna ben tenere presente il comma 566 della Legge di stabilita’ 2015, che riconosce ed incentiva la specializzazione infermieristica.
SCOPO DELLO STUDIO:
L’obiettivo generale, in quanto studio di fattibilità, prevede di comprendere quanto l’inserimento della figura dell’infermiere scolastico sia necessario in base all’attuale stato di salute degli studenti, alla positiva accoglienza da parte dell’utenza e all’allineamento con le altre realtà internazionali, nei tempi richiesti in conformità a quanto richiesto dal documento programmatico Health21.
Obiettivi specifici diventano, delineare lo scenario nel quale l’infermiere scolastico può collocarsi, rispondendo ai bisogni emergenti di salute e la creazione di un progetto che sia sostenibile economicamente e che rispetti i principi di efficacia, efficienza ed appropriatezza, fondamentali e tipici dei sistemi istituzionali.
Inoltre si evidenzia come obiettivo secondario quello di incentivare, sviluppare e divulgare un aspetto del profilo professionale dell’infermiere, quello educativo e di prevenzione, ancora oggi poco conosciuto dalla popolazione e poco sfruttato da parte degli stessi professionisti infermieri, come risulta dalla assenza di letteratura rivista scientificamente in Italia.
REVISIONE DELLA LETTERATURA
Parole chiave: infermiere scolastico, salute e benessere, impatto
Key words: school nurse, health and wellness, impact
Database: Pubmed e Sage Journals
Criteri inclusione: articoli relativi alle scuole americane pubblicati da agosto 2011 a luglio 2014
Metodo e risultati:
La ricerca su MESH di Pubmed per “school nurse” non ha riportato nessun risultato; si procede pertanto alla ricerca libera.
Dalla ricerca libera su Pubmed per “school nurse”and “impact on health and wellness” si ottengono 55 articoli, da cui si selezionano solamente quelli relativi alle scuole americane e se ne ottengono 38; di questi se ne selezionano 12 per data di pubblicazione risalente all’ultimo triennio (agosto 2011-luglio 2014), in modo da analizzare una letteratura piuttosto recente.
Considerando inoltre le ricerche correlate ai 12 articoli ottenuti, mantenendo i criteri di inclusione, la letteratura è risultata composta da 44 articoli di cui 9 senza possibilità di visualizzarne l’abstract, per i quali si decide di procedere con l’ottenimento dei full text.
Dei 35 abstract visionati sono stati ritenuti interessanti ai fini della ricerca 14 articoli, di cui si è provveduto a ottenere i full text.
Durante la fase di reperimento dei full text degli articoli senza abstract sono apparsi interessanti come ricerche collegate altri 6 articoli provenienti dal database della Sage Journals, non appartenenti al database di Pubmed, per questo motivo non risultanti nelle prime fasi della ricerca.
Una volta visionati in ordine di pubblicazione, dal meno recente al più recente, tutti i 20 full text, ne sono stati analizzati 8, tenendo in considerazione l’obiettivo dell’articolo, il tipo di studio, la popolazione considerata e i relativi criteri di inclusione, outcome attesi e parametri per misurarli, se non risultati ottenuti e limiti dello studio, deduzioni per la pratica.
Analisi dei risultati:
What is the role of the state school nurse consultant: studio qualitativo, osservazionale, descrittivo che ha l’obiettivo di descrivere il ruolo del SSNC (state school nurse consultant – consulente degli infermieri scolastici di stato) e le aree di intervento relative a tale figura professionale; l’argomento esula da quanto proposto dalla ricerca, ma evidenzia comunque le aree di pertinenza dell’infermiere scolastico:
- sostegno per la disabilità;
- promozione ed educazione alla salute.
School wellness policies: opportunities for change: ricerca quantitativa, osservazionale, decscrittiva, trasversale, analitica con due obiettivi:
- discutere le implicazioni di un mandato federale riguardante le politiche di salute e benessere, nello specifico riguardante la prevenzione all’obesità e l’incentivo verso l’attività fisica;
- analizzare le politiche di 9 distretti scolastici di una vasta contea suburbana nel Minnesota che assicurino l’aderenza al mandato federale.
La popolazione osservata riguarda una vasta contea suburbana nel Minnesota ed il campione osservato comprende 9 distretti scolastici, senza far alcun riferimento a criteri di inclusione o esclusione dal campione.
L’articolo non propone alcun risultato atteso ma utilizza come parametro di misura un sistema di codifica a 96 items per cercare di specificare le troppo generiche 6 categorie stabilite dal mandato federale.
Da un parte risulta che il sistema di codifica a 96 items è un efficace strumento validato e di buona pratica per analizzare la conformità al mandato, il quale risulta scritto con un linguaggio troppo poco specifico; dall’altra viene evidenziato che nessun distretto si è uniformato al mandato e solamente uno si stia adeguando ai minimi standard richiesti.
Tale analisi riporta però alcuni limiti:
- il campione analizzato è troppo piccolo per poterne generalizzare i risultati;
- l’analisi del paragone fra le politiche dei distretti e il sistema di codifica si basava su due interpretazioni individuali e potenzialmente limitate dei risultati;
- al momento della pubblicazione (ottobre 2011) le strategie si sono ampliate e potenziate rispetto al momento in cui sono stati rilevati i dati (inizio 2008, revisione 2010).
L’articolo conclude attribuendo alla figura dell’infermiere scolastico il ruolo di responsabile nella creazione e identificazione delle opportunità di collaborazione con altri stakeholder per lo sviluppo di politiche di benessere, in quanto capace, per la propria formazione e competenza, di specificare i vari obiettivi stabiliti dal mandato federale in maniera poco chiara e vaga.
Educators’ and parents’ perception of what school nurses do: the influence of school nurse/student ratios: studio descrittivo, qualitativo con l’obiettivo di rilevare la percezione di genitori e docenti delle scuole riguardo al ruolo e valore dell’infermiere scolastico e quanto essa sia influenzata dal rapporto infermiere/numero studenti.
Sulla popolazione degli infermieri scolastici, educatori e genitori dal Vermont, New Hampshire, Michigan e Utah, con campionamento a valanga, sono stati reclutati 3 partecipanti per ciascuna categoria, i quali sono stati sottoposti a una intervista semistrutturata.
I criteri di inclusione utilizzati per ciascuna categoria sono stati: infermieri ed educatori assunti da almeno 6 mesi o andati in pensione da meno di un anno, genitori con figli iscritti alla scuola pubblica (grado K-12).
La ricerca ha evidenziato alcune aree degne di considerazione:
- esiste un po’ di confusione sul ruolo, il valore e la preparazione dell’infermiere scolastico dovuta a fattori sociali, culturali, legislativi ed economici;
- un risultato inaspettato è stato il rilevare l’importanza della relazione tra educatori e infermieri, dovuta a interazioni interpersonali professionali e adattamento al team.
Questo studio ha il proposito di capire come gli infermieri possano proporsi per migliorare la percezione della loro figura da parte degli educatori, così da poter agire con maggior efficacia all’interno del sistema scolastico.
Emerge che solamente descrivendo ciò che effettivamente è il ruolo dell’infermiere scolastico tale figura possa sviluppare le potenzialità e assumere l’importanza che ha; a tale proposito sono necessarie conoscenze sulla comunicazione efficace, abilità di leadership, processi di socializzazione e performance lavorative, poiché una volta acquisite cultura, priorità e necessità della scuola, l’infermiere è in grado di comunicare meglio quale tipo di risultato è ottenibile con il processo di nursing, riuscendo inoltre a rinforzare le priorità del sistema educativo.
Questo studio presenta il limite di un campionamento troppo ristretto, quindi poco rappresentativo, della percezione e opinioni da parte di tutti i genitori ed educatori.
Nasn position statement: role of the school nurse:
Articolo in cui si descrive il ruolo dell’infermiere scolastico, definendo specificamente:
- facilita il normale sviluppo e una risposta positiva agli interventi da parte degli studenti;
- provvede alla leadership sulla promozione alla salute e alla sicurezza, compreso il progresso scientifico nel campo della salute;
- si occupa di cure di qualità e interviene nei problemi di salute attuali e potenziali
- ha senso critico nei giudizi clinici che portano a servizi di case management
- si integra con altri professionisti e familiari in modo da sostenere il percorso scolastico degli studenti.
Purtroppo questo articolo presenta il limite di basarsi su una ridotta bibliografia e non rileva testimonianza sul campo.
Student nurse as school nurse extenders: studio sperimentale, osservazionale, trasversale che ha l’obiettivo di quantificare le attività degli studenti infermieri che vengono investiti del ruolo di infermiere scolastico per documentarne i risultati che potenzialmente possono avere un impatto sulla salute degli studenti delle elementari.
La popolazione studiata appartiene a 124 scuole elementari del Michigan, da cui è stata selezionata una scuola elementare urbana con 362 studenti dall’asilo al v grado.
I criteri di inclusione utilizzati erano:
- infermiere scolastico assegnato per non più di un giorno alla settimana
- localizzazione in un posto dove fosse presente una forte comunità appartenente alla scuola per infermieri
- comunità con significative necessità socioeconomiche
- direttore scolastico e staff motivati a facilitare il progetto.
Il progetto ha richiesto 400 ore suddivise in 10 settimane del semestre e ha registrato molte attività inattese da parte degli studenti infermieri che hanno partecipato e che pertanto sono stati in grado di capire effettivamente quale sia il ruolo e le conoscenze, competenze e capacità che deve avere l’infermiere scolastico:
- promozione dello sviluppo di una scuola volta alla salute
- individuare un ampio intervallo di sfide sulla salute fisica e mentale
- aumentare le abilità di approccio agli studenti ad alto rischio
- identificare le necessità di salute e sicurezza e gli studenti a rischio
- creatività e capacità di relazionarsi.
Ne consegue che l’infermiere scolastico è un importante legame che garantisce agli studenti vitali servizi di salute nelle scuole, poiché individua i bisogni di salute, educa studenti e famiglie sui corretti stili di vita e assicura agli scolari l’appropriato aiuto per conoscere le proprie condizioni di salute.
Il progetto di inserire studenti infermieri con il ruolo di infermieri scolastici si è dimostrato positivo per le attività critiche dell’infermiere scolastico, potenzialmente si registra un miglioramento dello stato di salute nelle scuole elementari, infine si colloca come un’esperienza clinica e formativa stimolante in ambito pediatrico per gli studenti infermieri, anche se i dati del progetto risultano incompleti poiché sarebbe possibile anche a distanza di tempo misurare gli outcomes oppure trovare altri parametri.
Concludendo, come spunto per studi o progetti futuri potrebbero e dovrebbero essere considerate e approfondite alcune variabili che sicuramente possono aver influito sugli inattesi effetti positivi del progetto:
- distribuzione degli studenti infermieri in 2 turnazioni da 10, su solamente 6 classi -rapporto infermiere/alunni basso
- possibilità di collaborazione con l’infermiere scolastico al fianco
- 400 ore di disponibilità.
School nurse evaluations: making the process meaningful and motivational: articolo che ha l’obiettivo di descrivere come in un distretto scolastico siano stati condensati gli scopi e standard dell’infermiere scolastico nella descrizione del lavoro e nella valutazione della performance da parte degli infermieri stessi.
Se l’infermiere scolastico è destinato alla promozione della salute e alla realizzazione accademica degli studenti, è necessario garantire a tale figura professionale un metodo di lavoro e un sistema valutativo che rifletta tale indirizzo.
Pertanto nel 2009 è stata creata per gli infermieri scolastici una tabella valutativa che fornisse al tempo stesso uno strumento guida verso gli standard richiesti.
Nel 2010 tale tabella è stata inserita in un sistema scolastico comprendente 24 infermieri scolastici e un supervisore, con rapporto 1:1000, ogni infermiere affidato a 2 o 3 scuole.
La somministrazione della tabella ha riportato un risultato al di sotto delle aspettative (anche se atteso) solamente dopo un anno di utilizzo; dopodiché gli infermieri scolastici hanno manifestato benefici professionali per l’accurato esame a cui dovevano sottoporre il proprio operato, maggior stimolo a prendersi la responsabilità della propria crescita e risultare più motivati al raggiungimento di un più alto livello di performance.
Le tabelle e i risultati ottenuti sono stati sottoposti per conoscenza allo staff educativo e amministrativo delle scuole in modo che potessero capire in maniera oggettiva quale fosse effettivamente il ruolo dell’infermiere scolastico.
Wellness promotion. School nurse as models of health: l’obiettivo di questo articolo è quello di spiegare la necessità e le motivazioni per cui l’infermiere scolastico rappresenti un modello per gli studenti e come, di conseguenza, debba indirizzarsi coerentemente verso corretti stili di vita.
Pertanto sono indicati alcuni corretti comportamenti da poter mettere in atto per la pratica futura; come rappresentare il buon esempio per gli studenti, evidenziando un altro aspetto del ruolo dell’infermiere scolastico, fino a questo momento non ancora sottolineato dalla letteratura presa in considerazione.
The role and impact of nurses in American elementary schools: a systematic review of the research: revisione della letteratura a partire dal 1937 fino al 2013, con l’obiettivo di sintetizzare gli esiti di passate ricerche che abbiano dimostrato gli effetti della figura dell’infermiere scolastico all’interno delle scuole elementari americane su risultati come:
- presenza degli studenti
- successi accademici
- arrendevolezza alle vaccinazioni
- piani di screening
- prevenzione dall’obesità
- conoscenze sulla salute
- soddisfacimento dei familiari e del personale scolastico
- risparmio di tempo per insegnanti e amministratori.
Inoltre tale sintesi può essere utile anche per stabilire delle linee guida per quei distretti scolastici che seguono le indicazioni del personale riguardo l’inserimento di servizi sanitari nelle scuole elementari.
La ricerca è stata affrontata su 4 database:
- Cinahl
- Educational resource information center database
- Ebsco Medline
- Academic search elite
con la combinazione dei termini chiave: school nurse, school nursing, primary school, elementary school, child 6-12 years.
Su una popolazione di 253 articoli sono stati scelti gli articoli scritti in lingua inglese, che trattassero di scuole elementari americane, pubblicati dal 1937 al 2013, dai quali sono stati selezionati 30 articoli che riportassero dati interessanti dal punto di vista qualitativo, quantitativo o osservazionale e le attività e la prospettiva degli infermieri scolastici o di altri stakeholder riguardo al ruolo dell’infermiere scolastico.
Dai 22 studi descrittivi e 8 studi quasi sperimentali sono state rilevate 4 grandi aree di impatto coinvolte nel ruolo dell’infermiere scolastico:
- promozione alla salute e prevenzione delle malattie (considerando bmi e campagne di immunizzazione)
- triage e trattamenti di problemi acuti (articolo più recente che tratta tale argomento risalente solamente al 2007)
- trattamenti di condizioni croniche
- supporto psicologico (riguardante bullismo e problemi familiari).
Gli studi più recenti riportano i dati riguardanti il grado di soddisfazione e risparmio (di tempo e costi).
Dai risultati ottenuti, nonostante sia specificato che sono basati esclusivamente su dati di altre ricerche di letteratura rivista da pari, si evince che il ruolo dell’infermiere scolastico raccoglie un ampia varietà di contesti e che, per ognuno di essi, tale figura è ben tenuta in considerazione dagli stakeholder; quindi l’articolo conclude con un invito a trovare evidenze ben condotte dal punto di vista metodologico, in modo da salvaguardare l’impiego degli infermieri scolastici e diminuire il rapporto infermiere/studenti e che università e ricerca si muovano verso l’inserimento all’interno dei sistemi scolastici di disegni di ricerca, loro attuazione e diffusione.
Conclusioni:
Dagli articoli pubblicati da agosto 2011 a luglio 2014, si è delineata una nitida immagine della figura dell’infermiere scolastico: quali attività, quale ruolo e come viene interpretato da genitori, amministratori e personale docente delle scuole americane incluse nella ricerca, considerate di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private.
Pertanto la letteratura così osservata, composta da articoli scientifici, descrittivi, osservazionali, studi sperimentali, revisioni, discorsi introduttivi a corsi oppure inaugurali di cariche o di attività annuali, riporta riflessioni sul ruolo dell’infermiere scolastico e le relative competenze; negli studi approfonditi ne viene discusso l’impatto e la percezione e si evince che l’infermiere scolastico si occupa di:
- trattamento di acuzie,
- managment e formazione/educazione di malattie croniche,
- prevenzione, managment educazione e formazione in ambito igiene, allergie, immunizzazione, educazione sessuale, disagi psicologici.
Partendo da una proposta di legge della senatrice radicale Emma Bonino (Ipasvi Roma, luglio 2010) del 2010, si evidenzia che anche in Italia tale ruolo abbia suscitato interesse nel corso degli anni anche se poi non è mai stato approfondito l’argomento.
Risulta pertanto interessante un progetto di ricerca che ipotizzi l’inserimento della figura dell’infermiere scolastico all’interno del sistema scolastico italiano, per capire a quali opportunità professionali si possano aprire i neolaureati infermieri, piuttosto che l’istituzione di master di i livello per garantire una formazione specifica, oppure progetti educativi finalizzati ai diversi gradi scolastici, tenendo in considerazione quale percezione di tale figura abbiano genitori e personale scolastico, come pure la necessità sia per gli interventi diretti che nei processi educativi.
Tutto ciò con la finalità di incentivare, sviluppare e divulgare un aspetto del profilo professionale dell’infermiere, quello educativo, come risulta dalla assenza di letteratura rivista scientificamente in Italia, ancora oggi poco conosciuto dalla popolazione e poco sfruttato da parte dei professionisti infermieri.
METODI
Come si può evincere in letteratura, l’infermiere scolastico risulta essere presente nella maggior parte della realtà internazionale con benefici sia per l’utenza, in termini di salute, intesa in senso olistico, e in termini di maggiore sicurezza dichiarata da parte dei genitori degli studenti e del personale scolastico, docente, tecnico ed amministrativo, sia perché, accolta positivamente dall’utenza, rappresenta un riconoscimento della figura infermieristica e una crescita professionale, anche in termini di autonomia.
L’infermiere scolastico viene concepito, e viene riconosciuto dall’utenza, come il “traduttore” tra il linguaggio del mondo adolescenziale e quello adulto e viceversa.
Il processo prevede:
- La rilevazione dei bisogni sanitari e la stesura di piani assistenziali ed educativi personalizzati attraverso la compilazione di una cartella infermieristica per ogni studente ad inizio anno accademico;
- Interventi di prevenzione primaria, attraverso incontri educativi;
- Interventi di prevenzione secondaria , attraverso diagnosi precoce individuabile tramite la rilevazione di parametri vitali a ogni studente ad inizio anno (misurazione pressione arteriosa, calcolo BMI e stick glicemici, prevedendone comunicazione alla famiglia con l’invito a contattare il medico curante, con il quale mantenere contatti, al fine di garantire la continuità assistenziale e creare un team integrato scuola-medico-famiglia;
- Assistenza in malattie croniche, sia direttamente che attraverso incontri educativi con il personale scolastico sull’uso di device;
- Pretriage in caso di situazioni emergenti e, nel caso di presenza di protocolli operativi interventi tempestivi, in modo da evitare interventi impropri da parte del 118 e attese al pronto soccorso;
- Riferimento sanitario per il personale scolastico e le famiglie, per garantire sicurezza e sostegno;
- Coordinamento con le associazioni di volontariato per i progetti formativi in campo sanitario già attivi.
L’analisi SWOT (Fig.1) ha rilevato come:
- Punti di forza, la presenza in letteratura di numerosi esempi a livello internazionale e il fatto di rappresentare un’innovazione che è possibile progettare in base alla realtà locale;
- Punti di debolezza, difficile definizione delle competenze professionali necessarie e diffidenza verso l’autonomia infermieristica da parte della popolazione, ancora ignara dell’attuale profilo professionale dell’infermiere;
- Opportunità, forte mandato nei PSR verso interventi proattivi e ruolo dell’infermiere nel supporto al self management e alla conoscenza del proprio stato di salute;
- Minacce, assenza di precedenti esempi a livello nazionale come punto di riferimento e difficile valutazione a breve termine dell’efficienza ed efficacia, mancando riferimenti precedenti in Italia.
Attraverso il diagramma di Gannt (fig.2) è stata programmata l’attività prevista durante l’anno accademico.
Il progetto in termini organizzativi ha considerato anche la necessaria dotazione organica e le competenze richieste, inoltre un’ipotesi di costi ricercando anche le modalità di finanziamento; infatti tale quota può essere ricavata dal POF, da patrocinio comunale e provinciale, da fondi regionali oppure europei, tipo Norway Grant, dal ricavato di una quota percentuale estratta dalle tasse scolastiche, da contributi volontari da parte dei genitori (infatti sarebbero sufficienti 27 euro a studente l’anno) oppure da finanziamenti da parte delle Fondazioni Casse di risparmio (come per quanto riguarda il progetto “l’infermiere nella scuola”, fortemente voluto e attivato da parte del CNAI Nucleo Ravenna).
Il processo di valutazione verificherà l’organizzazione, i processi ed i risultati associati all’implementazione di questo modello di infermieristica scolastica, ruolo che si incentra sul miglioramento della salute mantenendo il supporto clinico.
Sono stati individuati alcuni possibili indicatori per valutare il progetto in base ad esempio a apprendimento e comprensione a cadenza regolare oppure un questionario di fine anno accademico sulla valutazione del professionista infermiere da far compilare ad insegnanti e genitori.
Non avendo attualmente possibilità di confronto con altre realtà italiane, il sistema valutativo si ipotizza possa rilevare dati effettivi in un arco di tempo di tre anni di attività.
MATERIALI E METODI
Verificata la conformità del progetto di tesi ai fini istituzionali, ottenuta l’approvazione da parte delle commissioni salute, dei dirigenti scolastici e dei garanti per la privacy degli istituti in cui è stata effettuata la sperimentazione, sono state dedicate 4 ore settimanali a disposizione per conferire con il personale docente, tecnico e amministrativo degli istituti e poter comunicare anche indirettamente con i genitori degli studenti, attraverso la distribuzione di un’intervista su materiale cartaceo, al fine di poter ottenere dati, garantendo che saranno presentati in modo complessivo e verranno utilizzati ai fini della compilazione di un elaborato di ricerca.
Il trattamento degli eventuali dati sensibili raccolti è stato eseguito adottando le misure idonee a garantire la sicurezza e la riservatezza ed esclusivamente per fini di ricerca scientifica ai sensi del d.lgs. N. 196/2003.
Il progetto ha rilevato dati da parte di due gruppi, considerati come caso – controllo:
- al gruppo controllo, durante 45 ore di attività dedicate all’istituto, una volta consegnata l’informativa della sperimentazione e ottenuta la sottoscrizione dei consensi informati, è stato somministrato un questionario relativo alle conoscenze e alla percezione della figura infermieristica e di quella dell’infermiere scolastico e alla possibilità di inserimento nel sistema scolastico.
- la sperimentazione nel gruppo caso avviene in 45 ore suddivise in tre fasi corrispondenti a tre incontri di 60 minuti per classe secondo la seguente articolazione:
I fase: presentazione del progetto di ricerca ai fini della raccolta dati, informazioni inerenti la partecipazione alla sperimentazione e raccolta consensi informati per singolo focus group sulla percezione della figura infermieristica, in particolar modo riguardo la figura dell’infermiere scolastico, profilo, competenze richieste, possibilità di finanziamento, raccolta bisogni formativi da approfondire durante i successivi incontri di educazione sanitaria.
II fase: sulla base degli argomenti risultanti dai bisogni formativi rilevati durante i focus group, ai ragazzi sono stati presentati argomenti come:
- Igiene personale
- Alimentazione e stili di vita corretti
- Utilizzo numeri di emergenza
- Riconoscimento e accettazione di degenerazione delle condizioni fisiche accettazioni di eventuali strumenti rieducativi (occhiali, apparecchiature ortodontiche)
- Educazione sessuale e riconoscimento di atteggiamenti molesti (bullismo, pericoli informatici e cyberbullismo)
- nozioni per il personale sull’utilizzo di strumenti di somministrazione farmaci di automedicazione per allergia e diabete (in soggetti con patologia presente, diagnosticata e già in trattamento)
- situazioni emergenti e riconoscimento precoce di alterazioni e/o disagi nelle condizioni fisiche e sociali
III fase: dopo aver informato i ragazzi di come verranno trattati i dati raccolti relativi ai loro parametri vitali, spiegato che tipo di parametri vitali verranno registrati, a che cosa servono e le modalità di rilevazione, viene loro consegnata una tesserina da conservare nella quale, ottenuta registrazione su database fino all’avvenuta analisi dei dati raccolti, viene registrata la rilevazione di:
- Peso
- Altezza
- Calcolo BMI
- Circonferenza vita
- Pressione arteriosa
- Frequenza cardiaca
- Altro (intendendo la segnalazione nel caso di già precedente diagnosi medica)
RISULTATI
Gruppo controllo:
Nel gruppo controllo, in base alla propria libertà di autodeterminazione, sottoscritto il consenso informato, si sono sottoposti a questionario 151 partecipanti su 635 questionari consegnati. In sintesi le risposte al questionario hanno dimostrato scarsa conoscenza del profilo professionale e delle competenze infermieristiche, soprattutto della figura dell’infermiere scolastico, riconosciuta però come realtà esistente all’estero.
Ciò nonostante viene dichiarata disponibilità al finanziamento di tale progetto, riconosciuto come utile per la tranquillità dei genitori rispetto alla sicurezza dei figli a scuola.
Gruppo caso:
Durante la prima fase della sperimentazione sono stati raccolti dati attraverso la conduzione di focus group al quale danno il loro consenso e decidono di partecipare 96 studenti su 141.
Essi hanno rilevato che conoscono l’infermiere come figura che lavora in ospedale e si occupa di attività tecniche, su prescrizione medica; considerano interessante l’idea di una figura fissa all’interno della scuola, alla quale potersi rivolgere come traduttore tra il loro linguaggio e quello degli adulti.
Qualcuno di loro ha partecipato a corsi di pronto soccorso presso pubblica assistenza, non tanto per prestare servizio di volontariato quanto per poter essere di aiuto nel caso fosse necessaria assistenza in situazioni emergenti in strada o nelle proprie case; dichiarano inoltre che si rivolgono al medico di medicina generale solamente quando si ammalano per sindromi influenzali.
Abbiamo parlato di ciò che non permette una corretta comunicazione con il ‘mondo degli adulti’ ed hanno espresso la necessità di una figura che ‘traduca’ i linguaggi adolescenziale e adulto.
Gli studenti rilevano comunque delle difficoltà per il progetto dal punto di vista del reperimento dei fondi economici. essendo la maggior parte studenti che praticano sport a livello agonistico, dichiarano di essere seguiti dal medico, ma dimostrano false credenze e scarse conoscenze riguardanti corretta alimentazione, integratori alimentari, doping.
I ragazzi polemizzano sul sistema sanitario, particolarmente per gli scarsi servizi offerti nella provincia di appartenenza e il poco tempo ad essi dedicato, che percepiscono quando si rivolgono ai medici ospedalieri; la figura infermieristica risulta come mezzo informativo all’interno dell’ospedale, quindi inserendo un infermiere a scuola avrebbero la sensazione di avere a disposizione qualcuno in grado di raccogliere i loro dubbi e indirizzarli nei giusti percorsi sanitari.
Per quanto riguarda la fase educativa hanno espresso la volontà di approfondire argomenti come il bullismo e utilizzo di integratori alimentari, abuso di droghe e stili alimentari, disagi psicologici, malattie trasmesse sessualmente in particolare maggiori informazioni sull’hpv, come comportarsi in situazioni di emergenza e numeri utili, quali sono le manovre rianimatorie e soprattutto la disostruzione delle vie aeree.
Durante la terza fase della sperimentazione sono stati rilevati parametri vitali non invasivi, in modo da offrire ai ragazzi una testimonianza, nel caso non fosse loro mai capitato di avere dati di riferimento e/o confronto.
Durante la terza fase in cui si sono rilevati i parametri è emerso un 43% di pressione arteriosa al di sopra della norma e dal calcolo dell’indice di massa corporea, il 42% risulta sovrappeso e un 29% sottopeso.
DISCUSSIONE
I dati raccolti nel gruppo controllo, anche se poco rappresentativi della totalità (23%), dimostrano scarse conoscenze relative a profilo professionale, formazione e aree di competenza dell’infermiere; ciò dovuto in parte anche alla definizione data dai dizionari della lingua italiana reperibili on line da fonti autenticate.
L’infermiere scolastico, riconosciuta come figura inesistente in Italia, ottiene l’approvazione all’inserimento nel sistema scolastico per le attività di assistenza in primo soccorso per emergenze di lieve entità, nei casi di studenti con patologie croniche già diagnosticate e in trattamento, come consulente per la comunità scolastica in caso di disagi, riconoscendo la scarsa partecipazione ai colloqui con lo psicologo, progetto previsto e finanziato dal POF (piano di offerta formativa, attività extrascolastiche) e l’incontro con il pediatra di libera scelta oppure il medico di medicina generale solamente nei casi in cui si sia già manifestata un’esigenza sanitaria e conclamata una patologia, seppur di tipo benigno (sindromi influenzali).
Nonostante ad alcuni partecipanti il progetto appaia di scarsa utilità, perché considerate altre priorità da garantire al sistema scolastico, in complesso sarebbe ben accolto, fino ad ammettere la possibilità di finanziarne una quota minima, nonostante l’impellente crisi economica e che si consideri l’opportunità di finanziamento da parte delle istituzioni.
I risultati così ottenuti relativi alla percezione e accettazione della figura infermieristica scolastica vengono confermati anche da quanto è emerso dai focus group nel gruppo caso; la presenza attiva da parte dell’infermiere ha portato loro a vivere l’esperienza in maniera diretta, con la possibilità di poter interagire con una figura che ha avuto modo di farsi conoscere e crescere nella loro stima fino ad instaurare con loro, nonostante solamente tre ore per classe in tutto il periodo, una relazione efficace, pertanto l’infermiere scolastico viene apprezzato maggiormente come punto di riferimento.
Nella seconda fase della sperimentazione, quando cioè si sono affrontati i temi educativi che gli stessi studenti hanno fatto emergere come bisogni durante i focus group, si sono dimostrati attenti e partecipi.
Nella terza fase venivano registrati parametri, considerati come fattori predittivi di sviluppo future malattie cardiovascolari, come peso e altezza per calcolo bmi, circonferenza vita (un suo aumento, determinato da accumulo di grasso addominale, è stato dimostrato come aumento del rischio di sviluppo di patologie cardiovascolari), pressione arteriosa e frequenza cardiaca.
La maggior parte dei partecipanti non conosceva le modalità di rilevazione della pressione arteriosa, perché mai misurata.
I dati risultanti dalla rilevazione dei parametri vitali ha evidenziato un 43% di pressione arteriosa al di sopra della norma, giustificabile, per loro stessa ammissione, dall’assunzione di bevande contenenti teina, caffeina e taurina e dal fumo di sigaretta, dimostrando scarsa attenzione ad adottare corretti stili di vita.
Anche nel caso dei dati relativi al calcolo dell’indice di massa corporea, il 42% risulta sovrappeso e un 29% sottopeso (dichiarano di non mangiare correttamente “tanto se fumo mi passa la fame”); da segnalare un caso che ha evidenziato un bmi di 13, dimostrandosi fortemente sottopeso e avvicinato ha ammesso di non avere da qualche mese un buon rapporto con il cibo “dopo che mi sono lasciato, dormo anche poco”.
CONCLUSIONI
Come negli Stati Uniti, anche in Italia le scuole potrebbero dare un positivo contributo introducendo programmi di “alfabetizzazione salutare ed emozionale” che, oltre alle materie tradizionali previste dai piani formativi ministeriali, insegnino agli studenti quali sono i corretti stili di vita per prevenire in futuro lo sviluppo di malattie croniche.
L’infermiere scolastico è un professionista che indirizza, si prende cura, assiste lo studente e riconosce i propri limiti in base alle proprie conoscenze e competenze, sapendo collaborare con gli altri professionisti in un contesto di reciproco indirizzo, rispetto e sostegno; soprattutto si prefissa di favorire il processo di empowerment del singolo e della comunità in cui opera, al fine di creare un’efficace ed efficiente “presa in carico” del cittadino e della collettività, orientata alla promozione della salute, già a partire dall’età scolare.
Dal confronto dei risultati emerge che l’inserimento della figura infermieristica all’interno del sistema scolastico con un progetto di prevenzione, educazione sanitaria, consulenza e punto di riferimento per la comunità scolastica e di coordinamento per le varie realtà progettuali afferenti alla scuola, non solamente viene accettata positivamente dall’utenza, ma diviene necessaria per attività di screening e di primo incontro con il sistema sanitario, un incontro proattivo e in un ambiente che la comunità scolastica conosce e si sente a proprio agio, tale da sentirsi liberi di comunicare le proprie esigenze, disagi, bisogni sanitari ed educativi.
Questo studio di fattibilità, infatti ha rilevato che l’utenza accetterebbe ben più volentieri la figura infermieristica all’interno della scuola se in possesso di formazione complementare finalizzata all’acquisizione delle funzioni e delle attività professionali, conseguite attraverso un master di specializzazione, in modo da garantire un’assistenza efficace, efficiente e coerente.
Prevedere l’istituzione di un Master di I livello per garantire una formazione specifica origina dai reali problemi assistenziali legati alla prevenzione e all’educazione sanitaria e, al termine di tale percorso formativo , l’infermiere scolastico si presenta come quel professionista che ha acquisito competenze specialistiche per operare nell’ambito della sanità pubblica, in particolar modo all’interno delle scuole, occupandosi della fascia di età pediatrica e adolescenziale.
L’istituzione dell’infermiere scolastico dovrebbe essere sostenuta dalla Federazione nazionale collegi Ipasvi e soprattutto riconosciuta e pubblicizzata dalle politiche sanitarie.
È evidente che rappresenta un valido supporto alla medicina di comunità, dando respiro al pediatra di libera scelta nello svolgimento delle sue molteplici attività, garantendo più efficacia, efficienza ed appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni in ambito delle cure primarie; infatti concorre insieme al PLS, in virtù delle sue variegate attività, alla riduzione degli accessi impropri nei servizi di pronto soccorso e conseguentemente i tempi di attesa, spesso fonte di forti lamentele da parte di un’utenza sempre più esigente ed informata, migliorando la gratificazione e la performance degli operatori di questi pubblici servizi.
Ne deriva inoltre un miglioramento nel rapporto di fiducia con l’utenza, spesso offuscato da tecnicismi e fretta, in modo da realizzare la vera “umanizzazione della medicina”.
Il sistema scolastico, può diventare quel luogo in cui l’infermiere scolastico potrà esprimere le proprie potenzialità e competenze, diventando una valida risposta ai nuovi bisogni di salute, in un’ ottica, comunque, di razionalizzazione della spesa sanitaria, senza togliere qualità al servizio sanitario nazionale.
Francesca Moschetti
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[1] Ipasvi, Rivista “L’infermiere”, luglio 2010
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