Le proposte di Davide Fumagalli, segretario territoriale del sindacato, per far fronte al problema.
La presentazione dei neo-laureati del corso triennale in Infermieristica e della sede distaccata di Faedo Valtellino dell’Università di Milano-Bicocca è stata l’occasione per ricordare la grave carenza di personale in provincia di Sondrio, dove i numeri sono impietosi: gli infermieri operanti nelle strutture ospedaliere del territorio sono diminuiti di 215 unità dal 2018 a oggi, a fronte di un fabbisogno di ulteriori 240 unità affinché possano funzionare case di comunità e ospedali.
“La situazione per il personale Oss e Asa non versa certo in condizioni migliori, così come la condizione conclamata e dibattuta dei dirigenti medici, che dai 443 del 2019 arriveranno a meno di 360 alla fine di quest’anno – dichiara Cisl Sondrio in un comunicato firmato dal segretario generale Davide Fumagalli (foto) –. A questo scenario, già di per sé pesante, occorre aggiungere fattori di criticità comuni ad altri settori: l’età media avanzata della popolazione infermieristica, il disagio dei turni di 12 ore”.
Cosa fare per migliorare la situazione? “Per quanto riguarda la carenza di personale infermieristico, occorre elaborare un progetto articolato finalizzato a implementare il numero di iscritti valtellinesi alla facoltà di Infermieristica, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni del territorio, le realtà economiche private e gli enti pubblici dotati di capacità di spesa. In attesa di realizzare la cabina di regia territoriale per l’offerta formativa della nostra provincia, occorre coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado in percorsi di avvicinamento volti a incrementare la conoscenza della professione infermieristica”.
Non solo. “Il cuore del progetto è riuscire a sostenere gli studenti universitari nel percorso di laurea con un importante aiuto economico, alleggerendo il peso delle tasse universitarie, pagando le spese di viaggio e alloggio in appartamento durante lo svolgimento dei tirocini fuori sede e contribuendo all’acquisto di testi e materiale didattico e di formazione. In questo percorso è auspicabile la collaborazione e la partecipazione diretta dell’Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) e dell’Università di Milano-Bicocca. Il tema della attrattività, per contrastare i trend dell’urbanizzazione, dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione, passa quindi dalle scelte che riusciremo a mettere in campo, anche a livello locale, per risolvere le diverse criticità, tra cui certamente quella in questione”.
Redazione Nurse Times
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