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Sicilia, via libera da Roma alla rete ospedaliera: aumentano i posti letto, previste 5 mila assunzioni

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Carenza di infermieri, gli Opi siciliani scrivono all’assessore Razza
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Dopo l’ok di Roma alla rete ospedaliera targata Musumeci che prevede il taglio di 196 primari tra pubblico e privato, l’aumento di circa 1700 posti letti e 5 mila assunzioni

I ministeri della Salute e dell’Economia, come annunciato dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, hanno dato parere favorevole al piano della Regione che porterà al taglio di 196 poltrone da primario (89 nel pubblico e 107 nel privato) e all’aumento di 1.700 posti letto.

La sforbiciata farà risparmiare subito due milioni di euro di super stipendi. Il sì del governo giallo-verde II ministero dell’Economia, guidato da Giovanni Tria, e quello della Salute, retto dalla cinquestelle catanese Giulia Grillo, hanno promosso il piano che in commissione Sanità all’Ars era stato bocciato proprio dai componenti M5S nell’agosto scorso.

L’assessorato regionale sta mettendo a punto il decreto di approvazione definitiva della rete, che aprirà la nuova stagione dei concorsi al palo dal 2012.

Le oltre 5 mila assunzioni previste potranno partire solo dopo l’approvazione delle nuove piante organiche da parte delle 18 aziende sanitarie e ospedaliere.

Sul tema si esprime l’assessore Razza: l’obiettivo sarebbe concretizzarle entro fine anno. Inoltre, la Regione potrebbe far scattare immediate assunzioni per gli anestesisti, specialità medica che sembra non trovare candidati.

Il piano Musumeci è una rivisitazione di quello dell’ex assessore Baldo Gucciardi che aveva ottenuto il parere favorevole da Roma. Rispetto al predecessore, l’assessore alla Salute non ha calcato la mano su Catania e provincia, la sua zona, salvando ospedali come Giarre e non toccando Militello, paese del governatore Musumeci. Mentre è ridimensionata la provincia di Trapani, terra di Gucciardi che nella vecchia bozza aveva ottenuto molte concessioni.

Adesso si attende il prossimo step. Ogni Asp dovrà stilare un proprio piano aziendale nel quale inserirà i dati generali di tutte le strutture: solo così sarà possibile approvare la mappa del fabbisogno del personale. Sarà, infatti, questa la base sulla quale verranno pubblicati i bandi di assunzione.

Per quanto riguarda la sanità pubblica, diminuiranno i reparti passando da 839 a 754.

Tutti gli ospedali verranno divisi in quattro categorie:

  • Dea di secondo livello, ossia i centri più grandi che comprendono al proprio interno ogni disciplina,
  • Dea di primo livello quindi sempre di grandi dimensioni.
  • presidi di base e quelli in zone disagiate e ad alto rischio.

Ma la più grande novità sarà la totale riorganizzazione dei poli sanitari in Sicilia che saranno quattro.

Il primo è Catania-Ragusa-Siracusa dove i Dea di secondo livello sono rappresentati dal Garibaldi, Cannizzaro e Policlinico di Catania. Per quanto riguarda il primo livello, invece, si confermano l’ospedale di Acireale, Caltagirone, Ragusa,  Modica-Scicli, Vittoria-Comiso, Siracusa e Avola-Noto.  Novità anche per Giarre: ci sarà un pronto soccorso.

Secondo bacino sanitario è Messina, dove il Dea di secondo livello è il Policlinico. Di primo troviamo: gli ospedali di Milazzo, Taormina, il Bonino Pulejo-Piemonte e il Papardo.

L’area Palermo-Trapani, Dea di secondo livello sono il Civico e il Policlinico. Di primo livello, invece, il San Raffaele Giglio, il Baccheri La Ferla, gli ospedali riunioni Villa Sofia- Cervello, Ingrassia-Villa delle Ginestre, Trapani-Salemi, Mazara e Marsala. Per presidi di base ci sono il Partinico e Termini Imarese. Presidi di zone disagiate per gli ospedali di Corleone e Petralia Sottana.

Per la zona di Agrigento-Caltanissetta-Enna, il Dea di secondo livello è rappresentato dal Sant’Elia di Caltanissetta. Primo livello invece per gli ospedali di Agrigento, Sciaccia-Ribera, Gela, Umberto I di Enna.

Le strutture private subiranno alcune riduzioni sulle strutture superflue, ma nulla altererà il numero complessivo di posti letto.

 

Redazione NurseTimes

 

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