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Sgarbi chiarisce il malinteso: “Amo e rispetto gli infermieri quanto i restauratori di opere d’arte”

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Sgarbi chiarisce il malinteso:”Amo e rispetto gli infermieri quanto i restauratori” 1
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Il chiarimento definitivo è stato affidato dall’onorevole a una lettera su Il Giornale.

Dopo le polemiche generate da alcune sue infelici uscite nei confronti della categoria infermieristica, Vittorio Sgarbi ha deciso di gratificare i molti professionisti indignati pubblicando una lettera su Il Giornale. L’onorevole ha dunque optato per la forma scritta, dal momento che i precedenti tentativi di riconciliazione, effettuati attraverso alcuni video sulla propria pagina ufficiale, sono miseramente falliti. Riportiamo di seguito il pensiero di Vittorio Sgarbi.

“Sono stato malato e ferito in più occasioni, e ho sempre goduto della massima attenzione di infermiere e infermieri. Qualche maledizione interpretativa mi ha contrapposto ad alcuni di loro, senza intenzione e senza ragione, nella polemica con Gigino Di Maio, candidato premier grillino.

Ho fatto un preciso riferimento alle condizioni e ai titoli richiesti dalla legge per assumere un ruolo pubblico, e ho puntualizzato che per fare il ministro della Sanità non è richiesta la laurea, mentre essa è obbligatoria per fare l’infermiere. La polemica nasce da un equivoco e, dal momento che proprio l’attuale ministro della Sanità non è laureata, ho aggiunto che «Di Maio è il Lorenzin dei Cinque Stelle».

Le mie considerazioni erano contro la politica dei dilettanti, non contro l’impegno degli infermieri professionisti. Ho ricevuto lettere, sono stato inseguito dal sindacato infermieri, mi sono arrivate minacce telefoniche, per un equivoco. E non potendomi scusare con Di Maio, che era l’obiettivo delle mie contumelie, posso però invitarlo a laurearsi per fare l’infermiere, augurandomi che non faccia il presidente del Consiglio senza laurea.

Io amo le opere d’arte quanto gli uomini, e considero gli infermieri con lo stesso rispetto che ho per i restauratori, che conservano e ci restituiscono le opere d’arte in buone condizioni. In entrambi i casi sono necessarie esperienza, intelligenza e amore, che valgono ben più della laurea obbligatoria”.

Questa pacifica esternazione di sentimenti, proveniente dal cuore di Vittorio Sgarbi dovrebbe porre la parola fine alla bagarre degli ultimi giorni, causata dalle goffe dichiarazioni affidate alla radio prima e a Facebook poi.

Simone Gussoni

 

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