La nota diramata ieri dal ministero dell’Istruzione sembra contraddire quella precedente che prevedeva una specifica deroga al sistema della didattica in presenza.
Con una nota diramata nella giornata di ieri il capo di Gabinetto del ministero dell’Istruzione, Luigi Fiorentino, fa marcia indietro sulla possibilità della didattica in presenza per alcune particolari categorie di alunni (oltre quelli con disabilità, con DSA e con BES), sancita dalla precedente nota 343 del 4 marzo scorso, a firma del capo Dipartimento, Max Bruschi. Tra le categorie in questione figuravano i figli dei sanitari, che ora dovranno quindi adeguarsi al sistema della didattica a distanza. Resta pertanto un dubbio: come potranno andare al lavoro medici e infermieri dei reparti Covid che hanno figli costretti a casa per la dad?
Nella nota precedente si leggeva che va garantita anche “la frequenza scolastica in presenza… degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione, secondo quanto indicato dalla nota 1990/2020, nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste e … anche in ragione dell’età anagrafica”.
Nella nota di ieri, invece, la questione dei figli dei sanitari non è assolutamente toccata, mentre si ribadisce che possono frequentare in presenza solamente gli alunni con disabilità, DSA e BES. In altre parole, non c’è una smentita esplicita delle indicazioni fornite da Max Bruschi, ma si lascia indirettamente intendere che la nota del 4 marzo va interpretata alla luce di questi nuovi chiarimenti. Il documento firmato da Fiorentino lascia comunque aperta una possibilità: le Regioni possono regolamentare la questione con proprie ordinanze.
Redazione Nurse Times
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