Un episodio assolutamente deplorevole ha destato sdegno tra molti utenti del social network Facebook
Un’operatrice sociosanitaria avrebbe raccontato attraverso il profilo della propria figlia l’incredibile episodio vissuto nel reparto ospedaliero nel quale lavora presso l’ospedale San Paolo di Savona.
“Mia madre parla del lavoro. Mi racconta dei pazienti che in ospedale suonano il campanello per l’assistenza.
Lei è una OSS. Quando si presenta molti pazienti si rifiutano di essere puliti o aiutati da lei perché è nera.
Le chiedono di chiamare l’infermiera. La insultano come se lei non fosse un essere umano. Come se la loro bianchezza in qualche modo li rendesse migliori.”
La madre di Chantal Saroldi avrebbe la colpa di avere la pelle più scura rispetto ai pazienti che quotidianamente assiste.
“Io mi incazzo. Mi incazzo tanto. Ancora? Nel 2018? Che se poi parli di razzismo, ti dicono che esageri”, spiega la ragazza, nota corista che si è in passato esibita con Francesco Gabbani, anche in occasione del contest internazionale “Eurovision”.
Senti dire “Io non sono razzista, ma…”. Ti senti dire che il problema dell’immigrazione non c’entra col razzismo. No, certo. Pensate proprio che siamo fessi.
Lei è educata e non dice nulla. Perché la gente buona non fa casino, non fa rumore. Si limita a lavorare.
Ma ecco. Giusto perché si sappia che non ci inventiamo cose. Che è un clima che si respira. Buona serata.”
Questa spiacevole vicenda è figlia di un retaggio culturale purtroppo ancora presente nella nostra società.
Tra una scazzottata in Pronto Soccorso ed una serie di offese ad un professionista, la sanità italiana continua a sprofondare nell’abisso di ignoranza generato da molti utenti.
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