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Sant’Angelo Lodigiano, un solo infermiere per 20 letti in Geriatria

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Sant’Angelo Lodigiano, un solo infermiere per 20 letti in Geriatria
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Anche in questo paese della provincia di Lodi la carenza di personale è diventata un problema insostenibile.

Passano le giornate a lavorare, a fare straordinari per sopperire alla carenza di personale, col timore che possano accavallarsi due o più emergenze contemporaneamente. Da almeno un anno la Geriatria riabilitativa del presidio ospedaliero di Sant’Angelo Lodigiano è in emergenza. Un solo infermiere, nel turno centrale del pomeriggio e di notte, è costretto a gestire i 20 letti del reparto, situato nell’ala B, dove sono ricoverati quasi esclusivamente pazienti anziani ultraottantenni provenienti dal territorio del Lodigiano.

Purtroppo, però, eventuali collassi o improvvisi loro peggioramenti non si possono prevedere. E così capita che, mentre ci sono giorni in cui non succede proprio nulla e la vita del reparto procede con tranquillità, ce ne sono altri in cui succede il finimondo. E quando questo finimondo arriva, e a coprire il turno c’è un solo infermiere, il rischio che qualcosa vada storto e che a rimetterci siano i pazienti si alza inesorabilmente. «Problema grave per noi – dice Stefano Lazzarini, sindacalista Confsal Lodi . L’infermiere di turno lavora con grande tensione e paura che qualcosa possa andare storto, con rischi di finire nel reato penale di omissione d’atti d’ufficio. Il rischio è alto perché i pazienti hanno quasi sempre più di ottant’anni».

Della questione il Sitra, ossia il servizio infermieristico dell’Asst di Lodi, è stato informato da tempo attraverso un esposto del sindacato Confsal, inviato anche alla Prefettura. La situazione, però, non si è mai risolta. «Il Sitra ha riconosciuto il problema che abbiamo segnalato – dice Lazzarini –. La Geriatria dell’ospedale di Sant’Angelo Lodigiano è composta da due ali, A e B, che sono divise da 50 metri di corsia. L’idea del Sitra è di utilizzare il personale dell’ala A nell’altra. L’azienda ha convocato gli infermieri del reparto per avviare una discussione sulla questione in modo da poter risolvere il problema. Siamo convinti che questa non sia la strada giusta».

Fonte: www.ilgiorno.it

 

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