Un chirurgo radiato dall’albo continuava a esercitare nel capoluogo ligure. Denunciati due oncologi di un ospedale partenopeo. Sospeso uno studio odontoiatrico in priovincia di Agrigento.
Il Nas di Genova, nell’ambito di un’operazione che ha portato alla denuncia in stato di libertà di un medico chirurgo che continuava a esercitare abusivamente la professione, nonostante fosse stato già radiato dall’albo professionale, ha eseguito un decreto di perquisizione domiciliare presso sei locali di un appartamento sito nel capoluogo ligure, adibito a studio medico, dove si ritiene che lo stesso continuasse a esercitare. Al termine delle operazioni l’intero studio, compreso di attrezzature per interventi chirurgici e dispositivi medici per un valore di 300mila euro circa, è stato sottoposto a sequestro in attesa delle disposizioni dell’autorità giudiziaria.
I carabinieri del Nas di Napoli, in collaborazione con gli agenti di polizia di un Commissariato dell’hinterland partenopeo, hanno poi eseguito un’ordinanza di misura cautelare-interdittiva nei confronti di due medici oncologi, disponendo nei confronti degli stessi, accusati del reato di concussione, la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di un medico ospedaliero per un anno. I due professionisti, impiegati presso un ospedale del capoluogo campano, tra il 2016 e il 2019, attraverso la prospettazione dell’urgenza dell’intervento chirurgico e dell’impossibilità di eseguirlo in tempi brevi all’ospedale pubblico, avrebbero indotto alcune pazienti affette da neoplasie al seno a essere operate dagli stessi in una clinica privata, a pagamento.
Infine il Nas di Palermo, in collaborazione con i colleghi dell’Arma territoriale, ha proceduto alla chiusura provvisoria di un ambulatorio odontoiatrico sito in provincia di Agrigento. Nel corso dell’ispezione i militari hanno infatti riscontrato che la struttura ometteva di attuare delle norme cliniche procedurali, quali la procedura di triage dei pazienti, la compilazione della modulistica sulla disinfezione e sanificazione degli ambienti e il corretto smaltimento dei dispositivi di protezione individuale e dei camici monouso utilizzati. Il valore della struttura oggetto della chiusura ammonta a 350mila euro.
Redazione Nurse Times
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