Roma, 16 giugno – “Abbiamo lavorato perché si chiudesse il contratto nel più breve tempo e nel miglior modo possibile. E possiamo dire di essere soddisfatti di aver firmato la pre-intesa questa notte all’Aran. Era il massimo che si poteva ottenere per rendere migliori le condizioni degli infermieri, dal momento che le trattative si fanno sulla base di importi economici definiti per legge”. Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, commenta così l’accordo raggiunto per il rinnovo del Ccnl del comparto sanità.
“I risultati che oggi portiamo a casa sono il frutto della nostra ostinazione e fermezza nel chiedere un giusto e sacrosanto riconoscimento per la professione. Possiamo dire con soddisfazione che se adesso ci sono dei passi avanti sul fronte della valorizzazione della categoria lo si deve anche alla decisione del Nursind nel 2018 di non firmare il precedente contratto”. Oltre che alle mobilitazioni e battaglie politiche che il sindacato ha portato avanti negli anni: “Quella sull’indennità di specificità è una di queste – sottolinea Bottega -. Finalmente gli infermieri, seppure in ritardo rispetto ai medici, la riceveranno in busta paga. Si tratta di 72 euro in più al mese che sono quasi pari all’aumento contrattuale previsto dalle percentuali del monte salari del pubblico impiego e che la categoria non avrebbe visto se non ci fossero state tutte le nostre iniziative”.
Il contratto, naturalmente, è solo un primo passo: “Dal 2023 vedremo come si attuerà quanto abbiamo previsto nel testo, ma soprattutto non ci fermeremo. Punteremo a sempre maggiori riconoscimenti per gli infermieri. Perché senza di loro, e lo abbiamo visto in questi due anni di pandemia, rischia di crollare l’intera ossatura del nostro Ssn”.
Redazione NurseTimes
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