Il direttore Crupi costretto a lasciare l’ospedale di San Pio. Si parla di un grosso buco economico e di una discutibile gestione delle risorse umane.
Finisce un’era, alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Si chiude infatti l’avventura di Domenico Crupi, da circa dodici anni alla guida dell’ospedale di San Pio e costretto a levare le tende su indicazione giunta direttamente dal Vaticano. In realtà, non si tratta di una sorpresa: le voci sul suo possibile addio si rincorrevano da almeno un mese.
All’origine delle dimissioni vi sarebbero un grosso buco economico e un diffuso malcontento sulla gestione delle risorse umane. Il deficit sarebbe talmente grave da portare la struttura sull’orlo del collasso e, per risanare la situazione, si starebbe pensando di vendere proprietà immobiliari arrivate attraverso i lasciti. Oltre ai problemi economici, pesa poi il voluminoso fascicolo di denunce giunto direttamente in Vaticano per una serie di assunzioni non proprio chiare.
Tante le lamentele in merito: da quelle per il 110 e lode, requisito principale per assumere gli infermieri e centrato sempre in pieno dai diplomati a San Giovanni Rotondo (vicenda che Nurse Times ha raccontato nell’aprile 2017 e ripreso a un anno di distanza) a quelle sui pensionati eccellenti che continuano a ricevere lo stipendio, passando per quelle sul trattamento che il personale riceve anche nelle strutture satellite che gravitano intorno all’ospedale.
E dire che, solo pochi giorni fa, il governatore Michele Emiliano aveva elogiato la struttura come una delle migliori in Puglia. Ora il vescovo è atteso a Roma, e da lì arriveranno anche le indicazioni sul successore di Crupi. Una rosa di quattro nomi è già pronta. Tra questi figura don Carmine Erice, dell’ospedale Cottolengo di Torino, originario di Manfredonia.
Redazione Nurse Times
Fonte: Teleblu
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