Il delicato intervento è stato eseguito dall’Unità di Radiologia interventistica dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza.
L’Unità di Radiologia interventistica dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia) ha trattato con successo, in un’unica seduta, un raro caso di doppio aneurisma cerebrale per via endovascolare, cioè senza taglio chirurgico, su una donna di 50 anni di Manfredonia.
L’aneurisma cerebrale è una dilatazione anomala di un vaso arterioso del cervello che può rompersi portando ad emorragia cerebrale e, nei casi più gravi, anche a severa invalidità e rischio di morte in una elevata percentuale di casi. La donna lamentava un insolito mal di testa persistente da settimane e resistente alle terapie. È stata sottoposta a una risonanza magnetica (RM) seguita da Angio-TAC nell’Unità di Radiologia, e successivamente, ad angiografia cerebrale diagnostica nell’Unità di Radiologia interventistica. È emersa così la presenza di due aneurismi ancora integri, a origine dalla stessa arteria e molto ravvicinati (circa 8 mm uno dall’altro), delle dimensioni di 10 mm e 6 mm. Per evitare il rischio di rotture, possibili in aneurismi superiori a 6 mm, e vista la giovane età della paziente, i clinici hanno deciso di intervenire subito.
“La posizione dei due aneurismi, molto vicini tra loro e praticamente al centro del cervello, rendeva ad alto rischio la possibilità di un tradizionale intervento neurochirurgico con l’apertura dell’endocranio – ha spiegato Giovanni Ciccarese, da marzo direttore dell’Unità di Radiologia Interventistica dell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza –. Si è deciso così, in accordo con neurochirurghi e anestesisti-rianimatori, di intervenire con una metodica endovascolare che consiste nell’introdurre dall’arteria femorale, all’altezza dell’inguine, una mini sonda di pochi millimetri in grado di viaggiare lungo l’arteria fino a raggiungere la parte interessata, in questo caso il cervello. In prossimità dei due aneurismi è stato posizionato uno “stent” a diversione di flusso, una piccolissima rete metallica molto fitta a forma di cilindro che permette al flusso sanguigno di procedere nel suo percorso naturale all’interno dell’arteria. Così facendo i due aneurismi sono stati esclusi dal circolo sanguigno e si andranno pian piano a chiudere rimanendo innocui”.
Dopo l’intervento (eseguito dai radiologi interventisti Giovanni Ciccarese, Vincenzo Strizzi, Michele Falcone e Michelangelo Nasuto, con l’assistenza degli anestesisti Aldo Manuali ed Elisabetta Di Benedetto), la donna è rimasta in osservazione in Anestesia e rianimazione II per 18 ore ed è stata dimessa completamente asintomatica tre giorni dopo. Dal primo gennaio la Radiologia interventistica ha già eseguito altri otto trattamenti endovascolari di aneurisma cerebrale, cinque in urgenza e tre in elezione, con risultati più che soddisfacenti.
L’Unità garantisce un servizio di reperibilità di 24 ore per sette giorni e, oltre all’attività ambulatoriale (visite ed eco-color-Doppler), esegue circa 2mila procedure interventistiche all’anno, che spaziano in diversi campi della medicina: vascolare (cerebrale, addominale ed arti inferiori), muscolo-scheletrico (in particolare colonna vertebrale), epatico, oncologico e urinario. Utilizza esclusivamente tecniche mininvasive, che evitano il taglio chirurgico e permettono di trattare un aneurisma cerebrale, un piede diabetico o un’ernia discale con un periodo breve di ricovero e tempi più rapidi di ripresa.
Redazione Nurse Times
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