Faciliteranno la vita di altrettanti, giovani pazienti affetti da diabete di tipo 1.
Nell’Unità dipartimentale di Malattie endocrine, metaboliche e della nutrizione della Ulss 5 Polesana sono stati impiantati i primi tre sensori sottocutanei per la misurazione continua della glicemia. A beneficiarne sono stati altrettanti, giovani pazienti affetti da diabete tipo 1 e afferenti alla Diabetologia dell’ospedale di Rovigo. A eseguire l’intervento ambulatoriale, in anestesia locale, ha provveduto l’equipe medico-infermieristica guidata dal dottor Francesco Mollo.
I dispositivi, di forma cilindrica, larghi 3,5 millimetri e lunghi 18 millimetri, sono stati posizionati a livello dell’avambraccio. Sono del modello Eversense XL, prodotti da Senseonics e distribuiti in esclusiva da Roche Diabetes Care Italy, e rappresentano un sistema innovativo sotto molti aspetti. Ma soprattutto si tratta dei primi sensori completamente impiantabili a disposizione delle persone diabetiche. Possonodurare fino a 180 giorni e permettono un accurato monitoraggio glicemico, realmente continuativo per tutto il periodo di utilizzo.
I dati raccolti sono visualizzati sullo smartphone in modo molto semplice e intuitivo, consentendo di raccogliere le informazioni necessarie per migliorare la gestione del proprio diabete. Eversense XL è inoltre dotato di allarmi predittivi che permettono di anticipare la gestione e ridurre i rischi associati al mancato controllo di episodi gravi di ipo/iperglicemia. Ma la grande novità è rappresentata dalla possibilità di monitorare costantemente i livelli glicemici per un periodo di 90 giorni. Molto di più rispetto ai 7 o 14 giorni dei sistemi Cgm non impiantabili, sin qui sul mercato.
L’altra grande novità è che il sensore è sottocutaneo e non necessita di alcun ago che lo colleghi al trasmettitore ricaricabile, che è interamente rimovibile in modo semplice e senza rischi. I dati e l’andamento glicemico sono poi visibili sull’app di Eversense. Il trasmettitore, attraverso suoni e/o vibrazioni, avvisa l’utilizzatore quando i livelli di glucosio raggiungono valori troppo elevati o troppo bassi. Questo è un aspetto fondamentale, soprattutto per coloro che soffrono di ipoglicemia inavvertita, poiché contribuisce a evitare complicanze acute gravi e aiuta i famigliari ad acquisire uno stato di maggiore serenità nella gestione quotidiana della malattia.
“Si tratta di un’evoluzione molto interessante nella cura della malattia diabetica – ha affermato il direttore generale Antonio Compostella –, poiché lo strumento è molto preciso e, essendo sotto cute, non rischia di staccarsi come i sistemi tradizionali, permettendo di svolgere ogni tipo di attività. A mio avviso, l’evoluzione di questi sistemi permetterà, in un prossimo futuro, di condurre una vita sempre migliore, avvicinandoci ulteriormente al controllo fisiologico del metabolismo glucidico”.
Redazione Nurse Times
Fonte: www.rovigooggi.it
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