San Camillo, notte di paura. Crolla un soffitto in un reparto: evacuati 18 pazienti
L’episodio accaduto nella notte di venerdì 12 agosto presso l’ospedale San Camillo di Roma, ad avvertire il forte boato il personale sanitario presente in turno. A cedere il soffitto del reparto di Pneumatologia, dove si sono staccati 10 metri di pannelli della controsoffittatura del padiglione Marchiafava, fortunatamente non sono state interessate le stanze di degenza. Illesi, i 18 pazienti ricoverati, successivamente trasferiti nell’Unità a gestione infermieristica.
Ancora una volta dobbiamo segnalare episodi inquietanti al S.Camillo dopo l’incendio di qualche mese fa in cui ha perso la vita un paziente ricoverato (VEDI) oggi un crollo dovuto (da quanto si apprende dalle prime indagini svolte dai servizi tecnici) ad un non adeguato ancoraggio del controsoffito…a sostegno era stato posizionato del fil di ferro che forse, a causa di infiltrazioni d’acqua, si è arrugginito e usurato fino a cedere del tutto sotto il peso dei pannelli.
Così Luca Casertano, della direzione sanitaria: “Dopo esserci assicurati che nessun paziente era rimasto ferito nel crollo, abbiamo predisposto il loro trasferimento momentaneo. Siamo in emergenza per mancanza di letti – sottolinea il medico – e abbiamo sollecitato la riparazione immediata del soffitto proprio per riaprire il prima possibile il reparto. Speriamo che nei prossimi giorni sarà di nuovo agibile. Verranno ispezionati per motivi di sicurezza anche altri reparti dell’ospedale”.
Ora sarà il momento delle relazioni scritte, delle perizie, dello scaricabarile sulle responsabilità che come sempre avviene in questi casi, ma una domanda sorge spontanea: non era forse meglio controllare durante lo svolgimento dei lavori di posa in opera del controsoffitto che fosse eseguito a regola d’arte come farebbe un qualunque buon padre di famiglia??
Qual è il livello di sicurezza e quali sono gli standard di qualità che offrono gli ospedali romani ed in particolare il S.Camillo dove ormai il ripetersi di episodi simili è ciclico, al cui confine c’è il vecchio ospedale ‘Forlanini’ una volta eccellenza per la cura delle patologie respiratorie ed ora dismesso ed abbandonato a se stesso, ridotto a terra di nessuno, portato alla ribalta mediatica per un altro episodio di cronaca dovuto alla drammatica morte di una sedicenne per overdose (VEDI).
Forse sarebbe il caso che la regione si impegnasse a mettere mano a queste gravi criticità, avviando un piano di investimenti adeguato finalizzato alle necessarie ristrutturazioni ed adeguamenti degli ospedali nel suo territorio!
Non basta la buona volontà degli operatori sanitari per far fronte ad un degrado ormai dilagante che mette a rischio la sicurezza di operatori sanitari e pazienti; diciamo basta ai proclami, è ora di mettere mano ad interventi seri programmati e concreti per la sicurezza di tutti!
Angelo De Angelis
Fonte: repubblica.it
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