La possibilità di poter riscattare gli anni della laurea risulta essere un sogno per la maggior parte dei 6 milioni di laureati italiani. I costi proibitivi di tale opportunità infatti rappresenterebbero l’ostacolo principale.
Molti professionisti si sono riuniti tramite i social networks uniti dall’hashtag #Riscattalaurea
L’iniziativa sarebbe nata spontaneamente grazie ad un gruppo di studenti di diverse facoltà delle università romane e napoletane. Migliaia di followers seguono i post presenti sulla pagine di Facebook e postano la propria foto contenente l’hashtag in bella vista.
Luigi Napolitano e Rosario Pugliese, responsabili del coordinamento, sono riusciti ad avere udienza direttamente presso il Ministero dell’Istruzione.
Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca e Andrea Giorgio, responsabile della progettazione politiche pubbliche della segreteria particolare hanno ascoltato attentamente le idee dei due portavoce.
L’obiettivo sarebbe quello di ottenere il riscatto gratuito degli anni del corso di studi per tutti i laureati italiani:
“Abbiamo illustrato i motivi della nostra battaglia – spiegano Napolitano e Pugliese – ottenendo un interesse quasi inaspettato e una condivisione che si è poi trasformata in un impegno a convocare un tavolo tecnico entro la prima settimana di agosto, quindi prima della pausa estiva“.
Durante l’incontro è stato analizzato come poter attuare concretamente le misure considerando le possibili situazioni, comprese quelle di coloro che starebbero già pagando il riscatto a rate.
Il MIUR ha confermato la disponibilità all’ascolto dichiarando di voler approfondire le proposte avanzate. Tuttavia fino ad ottobre non potrà esserci alcun tavolo tecnico. Essendo la materia pensionistica non di competenza diretta del MIUR, non sarebbe possibile discutere tale tematica.
I responsabili del coordinamento rendono noto come il tema sia dibattuto da mesi. L’ipotesi più concreta permetterebbe ai soli iscritti ad un corso di laurea successivo all’anno scolastico 2018/2019 di beneficiarne, escludendo di fatto tutti i laureati in data odierna che hanno dovuto pagare le conseguenze della crisi economica e del grande cambiamento nel mercato del lavoro.
In conclusione “ogni altra ipotesi che escluda la totalità dei laureati ci vedrebbe fermamente contrari e pronti a portare in piazza la protesta“.
La redazione di NurseTimes, favorevole all’iniziativa, offrirà visibilità ai promotori ([email protected]) e ne seguirà l’evoluzione.
Lascia un commento