Tanti no vax si rivolgevano al dottor Roberto Bonato, ora ai domiciliari per le accuse di corruzione e falso ideologico, al fine di ottenere un finto Green Pass dietro pagamento. Indagati anche due presunti procacciatori di clienti.
Bussavano in tanti alla porta di Roberto Bonato, medico di famiglia e odontoiatra con ambulatori a Cattolica e San Giovanni in Marignano (Rimini), il quale soeteneva che “il Covid è una semplice influenza”. I suoi pazienti arrivavano spesso dalla Valconca e dalle Marche, ma anche da Campania e Lombardia, e tra loro c’erano anche fisioterapisti, farmacisti, ginecologi, ai quali il dottore chiedeva di spegnere i telefonini, forse per paura di essere intercettato.
Ora Bonato, 58 anni, è ai domiciliari con le accuse di corruzione e falso ideologico. Stando alla ricostruzione dei Nas di Bologna, inseriva i dati nel computer, simulando così l’avvenuta vaccinazione anti-Covid, dietro pagamento di un compenso che andava dai 100 euro per gli “amici” a 250 per gli altri. Un compenso pagato per ottenere il rilascio di un finto Green Pass.
Al momento sono 27 le persone iscritte nel registro degli indagati, per lo più “clienti” del medico, ma anche i due procacciatori, un riccionese e la compagna di Fano, che gli procuravano i contatti con i no vax. Dieci indagati abitano in provincia di Rimini, e tra loro figurano pure due farmacisti, marito e moglie, sospesi dal relativo Ordine, e una ortottista, oltre ad altri quattro sanitari (tre faentini e un napoletano). Inoltre sarebbero al vaglio le posizioni di tre medici operanti nel Riminese.
Ben 107 delle 224 vaccinazioni attribuite a Bonato riguardano invece persone residenti fuori provincia. E prioprio questa circostanza ha insospettito l’Ausl Romagna, spingendo la direzione a rivolgersi ai Nas, che hanno pertanto avviato le indagini. La stessa Ausl ha provveduto a interrompere la convenzione col medico, iscritto all’Ordine di Bologna, i cui ambulatori di Cattolica e San Giovanni sono adesso chiusi.
“Non appena la Procura ci comunicaherà i nomi dei nostri associati coinvolti – dice Giulio Mignani, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Rimini –, avvieremo un procedimento disciplinare. I diretti interessati saranno sentiti dalla commissione, e a quel punto valuteremo eventuali provvedimenti”.
Redazione Nurse Times
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