Storia commovente da una scuola elementare della città romagnola. Ogni bimbo ha il suo ruolo in caso di emergenza.
La storia che vede protagonista una classe di una scuola elementare di Riccione ha commosso l’Italia. Uno dei piccoli alunni, di appena nove anni, soffre di frequenti crisi epilettiche e la maestra ha pensato di stilare un vero e proprio piano da attuare in caso di emergenza.
Ogni compagno di classe ha un ruolo ben preciso: Lia deve prelevare il farmaco conservato nel secondo cassetto; Tommaso deve chiedere aiuto uscendo dall’aula e chiamando i bidelli in corridoio; Leo e Giordano devono chiamare gli insegnati delle classi adiacenti alle loro; Gaia e Jozef devono andare a prendere il cellulare della maestra e portarglielo rapidamente, in modo che possa contattare il Numero Unico dell’Emergenza 112.
La mamma del bambino epilettico si è accorta casualmente di questo schema, ideato da una delle insegnati. Ha così deciso di scattare una fotografia al manifesto, condividendola sul proprio profilo Facebook insieme a un messaggio di ringraziamenti. Lo riportiamo di seguito.
“Anomalie epilettiformi interessanti, dicono sempre gli esami di mio figlio di nove anni. Cosa succede? Che quando manchiamo da scuola e siamo in ospedale… la maestra ci manda un vocale con le voci di lei e di tutti i compagni che ci salutano e rincuorano.
Succede che, casualmente, ai colloqui vedo questo foglio appeso alla parete e ne capisco l’ENORME importanza! La maestra ha spiegato a tutti i compagni cos’è l’epilessia… e cosa si può fare per aiutare e soccorrere in caso di un attacco. Preparandosi così a essere utili e a reagire in caso di necessità.
Io mi sono fortemente COMMOSSA. La maestra ha compiuto un gesto di estrema importanza perché li ha resi partecipi e preparati per una cosa importantissima: AIUTARE. Questo è un grande insegnamento di solidarietà. Questi bambini, un giorno, per strada, si fermeranno ad aiutare chi ha bisogno e non si volteranno dall’altra parte!
Io ho il magone in gola perché so che in classe non vedono l’ora di avere il nome scritto lì sopra. Noi famigliari insegniamo a casa certi valori e principi, ma poi è di fondamentale importanza che anche la società segua un certo percorso. Questo foglio per me è la VITA… è AMORE per il prossimo… è ALTRUISMO. Quando una maestra può fare un’enorme differenza.
Mio figlio sta vivendo tranquillo, non solo per noi a casa, che cerchiamo di fare un cammino amorevole, ma anche perché ha risposte così meravigliose dall’esterno, che è sempre un ambiente dove vive. Grazie è poco, maestra Elena Cecchini, che non sei più su Facebook, ma il merito lo devi avere comunque. Tutto di tua spontanea volontà, l’hai fatto… Per fortuna che l’ho scoperto, perché voglio pubblicizzarlo. Così, magari, altre scuole seguono il tuo esempio. DAL CUORE ❤”.
Simone Gussoni
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