La paziente ha solo 5 anni. Pochissimi i casi al mondo di agoaspirati transbronchiali eco-guidati in soggetti così piccoli.
Un intervento fuori dal comune di eco-endoscopia toracica è stato effettuato nei giorni scorsi su una bambina di 5 anni ricoverata in Pediatria all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. L’equipe di Pneumologia interventistica, eseguendo degli agoaspirati eco-guidati nella regione anatomica del mediastino, ha estratto dei campioni di linfonodi dalla struttura bronchiale, sotto visione ecografica in tempo reale.
Il mediastino si trova nella parte centrale del torace, tra i polmoni e le principali strutture cardiocircolatorie. La zona stata sottoposta a campionamento, in questo caso, era adiacente al cuore e ai grossi vasi. L’esame, che è riuscito perfettamente e in assenza di complicanze, ha consentito di diagnosticare alla piccola paziente una malattia molto importante, per la quale ha di conseguenza iniziato la terapia idonea.
La procedura è stata resa possibile oltre che dalla perizia della squadra di medici e infermieri, da uno speciale broncoscopio con una sonda ecografica lineare posta sulla punta e un canale operativo che consente l’inserimento di appositi aghi da aspirazione.
L’esame è stato condotto dal dottor Roberto Piro presso la Pneumologia interventistica dell’Arcispedale alla presenza del direttore di struttura, Nicola Facciolongo, dei dottori Paolo Caberti e Sofia Taddei e delle infermiere specializzate Fiorella Noci, Manuela Quartaroli e Annunziata Scialò. La letteratura scientifica riporta pochissimi casi al mondo di agoaspirati transbronchiali eco-guidati eseguiti in pazienti così piccoli.
L’Arcispedale di Reggio Emilia, nel 2012, è stato uno dei primi in Emilia-Romagna ad acquisire l’eco-endoscopio (EBUS, Endo Bronchial Ultra Sound), e da allora sono stati eseguiti circa 1.000 esami, anche su pazienti provenienti da altre province e regioni. Quella reggiana rappresenta in materia una tra le più rilevanti casistiche a livello nazionale.
Proprio in relazione alla grande esperienza che è stata maturata, a Reggio Emilia è stata messa a punto una modalità di sedazione che consente al paziente di eseguire l’esame con grande comfort, senza ricorrere all’anestesia generale, che invece è praticata nella maggior parte dei centri a livello mondiale. Di tale modalità di esecuzione, che è frutto dello sforzo del centro di abbinare elevati livelli di professionalità e tecnologia ad un’attenzione particolare per il benessere del paziente, si è parlato in pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
Fonte: www.modena2000.it
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