Emiliano, Lopalco e Gorgoni alla presentazione in occasione del Forum mediterraneo in Medicina
Oggi, in concomitanza con l’edizione 2021 del Forum Mediterraneo in Sanità, è stata presentato COReHealth, un progetto a supporto degli operatori delle reti di cura e soprattutto dei pazienti che, in aggiunta ai consolidati percorsi di cura, potranno usufruire di un nuovo servizio altamente innovativo con accesso in modalità telematica.
Per applicare le disposizioni urgenti impartite dal Governo tramite il cd. Decreto Rilancio, la Regione Puglia ha istituito presso l’Agenzia Regionale per la Salute ed il Sociale (A.Re.S.S. Puglia) la Centrale Operativa Regionale di Telemedicina delle Cronicità e delle Reti Cliniche.
L’Agenzia si avvale del supporto dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari – Giovanni XXIII, sia per la componente sanitaria necessaria all’erogazione delle prestazioni, sia per la ospitalità logistica della componente operativa e tecnologica, valorizzando e mettendo a fattor comune quanto già realizzato per la centrale operativa della telecardiologia.
Grazie alla COReHealth, prima esperienza di Centrale Regionale di Telemedicina nel panorama nazionale, i pazienti possono essere curati da casa, accompagnati ad una auto-gestione della propria malattia cronica riducendo così le ospedalizzazioni e le visite presso gli ambulatori e i medici.
Secondo il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto alla presentazione “Il futuro della medicina passa attraverso la trasmissione dei dati e la consultazione a distanza dei risultati, degli esami. Questo serve a superare ostacoli naturali, situazioni di difficoltà, ma soprattutto a fare in modo che la propria abitazione divenga il luogo migliore dove essere curati.
Curare le persone nel luogo dove è più facile per loro continuare la loro vita normale è lo scopo della telemedicina e oggi presentiamo il risultato, la centrale di telemedicina della sanità pugliese, un risultato che Aress ha lungamente costruito in questi in questi anni e che oggi presentiamo. Tutta l’assistenza domiciliare con profili sanitari spiccati trova nella telemedicina un grandissimo vantaggio.
Ma ce ne sono mille altri. Per esempio il sistema di telemedicina montato sul nostro 118 ha già fatto risparmiare milioni e milioni di euro alla Regione Puglia, perché abbiamo evitato migliaia di ricoveri impropri per sospetto infarto nei casi in cui veniva escluso già sull’ambulanza; quando invece l’infarto era effettivo, non si perdeva tempo, ma si arrivava all’Ospedale giusto, nel tempo più rapido possibile, con la possibilità di verificare in tempo reale gli elettrocardiogrammi fatti a bordo dell’ambulanza da parte di specialisti cardiologi che lavorano in centrale.
Le applicazioni sono infinite, forse ancora non abbiamo esattamente la percezione di quello che possiamo fare con i mezzi di cui ci stiamo dotando”.
L’assessore alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, ha ricordato come “la telemedicina è uno strumento in mano al medico e un’opportunità per il paziente di migliorare la qualità dell’assistenza”.
Per il DG ARESS, Giovanni Gorgoni “La telemedicina cambierà la vita dei pazienti rendendo possibile loro quello che il premier Draghi ha detto diversi mesi fa ‘la casa come primo luogo di cura’. Questo non significa che tutte le cure si potranno fare in poltrona ma in qualche modo si potrà gestire il proprio percorso clinico senza aggiungere il disagio di muoversi e di frequentare luoghi sanitari che, ove non sono pericolosi, rimangono in qualche modo psicoemotivamente imepgnativi.
Casa propria è la propria comfort zone, quindi questa prendetela come il primo lotto di implementazione, non è Amazon della Sanità per capirci, non è a consumo che mi prenoto una visita ma i pazienti vengono coinvolti in un percorso un po’ più ampio. È la famosa presa in carico, ti predo in carico perché potresti andare in contro a problemi di salute. Questo non esclude il rapporto diretto con il medico, è una trasformazione digitale che ha a che fare prevalentemente con gli uomini che con la tecnologia.
La più sofisticata delle tecnologie è ben poca cosa se non ho lavorato precedentemente sul capitale umano, sulle professioni e sui processi organizzativi nuovi. Non significa digitalizzare il processo vecchio rendendolo virtuale, significa inventare processi nuovi. Banalizzando, l’attività di control room è l’attività che si aggiunge a quelle di reparto tradizionale. Quindi è un pezzo in più. L’obiettivo? Potrebbe essere la riduzione dei costi? È meno importante, quello che è importante è il miglioramento dei risultati di salute sui pazienti”.
Il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro ha aggiunto che “la medicina pugliese, grazie anche all’impegno delle professionalità presenti in Aress e nelle aziende del servizio sanitario pubblico, sta profondamente innovando modi e pratiche per migliorare la qualità dell’assistenza in una cornice di risorse che non sono illimitate”.
Con questo progetto – è stato spiegato oggi in conferenza stampa – si passa ad una fase attuativa in cui la telemedicina diventa realtà e diventerà progressivamente quello strumento che davvero a 360 gradi porterà l’assistenza a casa del paziente anche quando un assistente sanitario non potrà recarsi a casa dello stesso.
La Centrale mette a disposizione del team di cura (medici e infermieri) una piattaforma cloud (di backoffice) per la gestione telematica dei propri pazienti offrendo, fra i principali servizi: percorsi di monitoraggio personalizzati dei pazienti (Telemonitoraggio), servizi di Teleassistenza, Televisita, Teleconsulto e Telecooperazione sanitaria, servizi digitalizzati per la presa in carico, la personalizzazione e gestione dei piani di cura dei pazienti, gestione logistica/magazzino dei kit dispositivi medici.
Il team medico, in base alla specifica esigenza, fornisce al paziente il kit di dispositivi medici (tablet, saturimetro, multiparametrico, bilancia, etc..) atti alla rilevazione e al monitoraggio in tempo reale dei parametri salienti che consentono il costante rilevamento e monitoraggio ed eventuale intervento in virtù del sistema automatico di allarmistica di cui è dotata la Centrale.
Una app, disponibile per Android e iOS da fine ottobre, permette al paziente di restare in contatto col proprio medico specialista e col caregiver (videochiamate e chat), di consultare l’agenda delle televisite programmate col proprio team di cura, permette la visualizzazione del proprio piano terapeutico e l’inserimento dei parametri vitali che vengono comunicati al medico in real time; favorisce inoltre la misurazione della compliance al percorso di cura (assunzione di farmaci, stile di vita).
L’AReSS, in qualità di service provider e technical coordinator, ha avviato nei mesi scorsi la sperimentazione della Centrale su tre aziende pilota, ciascuna su un PDTA (Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale): il Centro di Orientamento Oncologico (COrO) dell’ospedale San Paolo di Bari (PDTA tumore della Mammella), coordinato dal Dott. Nicola Marzano; il Distretto DSS 14 della ASL Bari (PDTA diabete/ipertensione), coordinato dal Dott. Vincenzo Gigantelli e il centro malattie rare della ASL Brindisi (PDTA Talassemia), coordinato dalla Dott.ssa Antonella Quarta. Nella seconda fase, su cui AReSS sta già lavorando, saranno estesi i servizi della COReHealth a tutti i 18 COrO e al network delle 13 Breast Unit regionali e, dagli inizi del 2022, a tutte le altre forme tumorali della Rete Oncologica Pugliese. Analoga metodologia di replica dei casi pilota già collaudati sarà seguita per malattie rare e cronicità nei mesi a venire.
La Centrale costituisce un importante strumento innovativo dei processi di cura dei pazienti permettendo una maggiore equità di accesso all’assistenza sanitaria, garantendo al contempo continuità delle cure e una migliore qualità dell’assistenza riducendo quindi il ricorso alla ospedalizzazione, riducendo i tempi di attesa e ottimizzando l’uso delle risorse disponibili.
La pandemia COVID-19 ha solo accelerato il processo di innovazione tecnologica alla quale l’AReSS e la Regione Puglia sono già da tempo orientati. Tali soluzioni e servizi innovativi diventano, pertanto, strumento utile a rispondere sempre più all’esigenza del paziente abbattendo la barriera fisica e psicologica della distanza. Saper di poter fare affidamento sul team medico direttamente da casa ed in un ambiente domestico confortevole riduce lo stress del paziente, con particolare riguardo al cronico, aumentandone l’aderenza clinica e assistenziale.
Fonte: regione.puglia
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