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Progetto cassia: telemonitoraggio smart di pazienti a rischio post ictus, testato durante il lockdown 2020

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Progetto cassia: telemonitoraggio smart di pazienti a rischio post ictus, testato durante il lockdown 2020
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Presentato a Trieste Next il sistema di telemonitoraggio elaborato con il progetto Cassia utile durante l’emergenza COVID-19 per identificare e gestire tempestivamente le alterazioni dei parametri vitali nei pazienti monitorati a distanza.

La 1° fase di monitoraggio domiciliare di pazienti colpiti da ictus

è stata svolta durante il primo lockdown 2020

Trieste – Sono stati pubblicati su International Journal of Medical Informatics di Elsevier i risultati derivanti dal monitoraggio domiciliare di pazienti colpiti da ictus tra il 9 marzo 2020 (inizio della chiusure in Italia per la pandemia) e il 9 aprile 2020. Si è svolta proprio durante il primo lockdown la prima fase del progetto CASSIA (Cloud Assisted per la Salute e la Sicurezza) nato con l’obiettivo di monitorare, misurare e trasmettere parametri vitali e dati relativi al movimento di persone anziane, soggetti affetti da Parkinson, soggetti a rischio dopo un attacco ischemico transitorio (TIA) o dopo ictus cerebrale ischemico minore.

Il progetto, che sviluppa smart alarm, che supportano gli operatori e i sanitari nel monitorare a distanza la salute di pazienti con specifiche esigenze, rappresenta un contributo a sostenere un invecchiamento più autonomo e il mantenimento di una vita attiva, con un minor ricorso ai servizi e in alcuni casi all’istituzionalizzazione, aumentando la sicurezza emotiva e psicologica del cittadino e dei suoi familiari.

CASSIA, cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del Programma Operativo Regionale del Friuli Venezia Giulia, è guidato dalla startup triestina Feature Jam srl e vede coinvolti anche Televita spa, il gruppo di Ingegneria Biomedica del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste, l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) e l’Area Science Park.

La fase sperimentata durante il lockdown 2020 si è focalizzata su persone colpite da ictus, monitorando i soggetti nella fasi critica post-acuta entro i 14 giorni dall’evento ischemico.

Cassia sfrutta un sistema integrato che associa i sensori a un insieme di algoritmi di intelligenza artificiale, il DSS (Decision Support System). Grazie ai dati raccolti si ottiene un’analisi dello stato del paziente, essenziale per permettere l’attivazione di un servizio di teleassistenza personale qualora venissero rilevate delle anomalie. Il sistema permette di:

  • registrare i parametri vitali (pressione sanguigna, ossigenazione, battiti cardiaci e temperatura corporea)
  • notificare in modo smart la situazione clinica
  • tener conto dei dati dei pazienti, anagrafiche, dati antropometici (altezza, peso, BMI), dati clinici e terapie + dati di contatto dei caregiver, healthcare, medico di base e specialisti
  • personalizzare la terapia in base ai dati raccolti atraverso il telemonitoraggio
  • attivarsi tempestivamente in caso di parametri critici o di eventi in corso

È possibile definire parametri personalizzati per indicare quando è preoccupante il superamento di uno o più parametri (medicina personalizzata).

Nella fase di ricerca industriale i partner del progetto Cassia si sono concentrati sulla messa a punto di protocolli per il telemonitoraggio dedicati alle persone affette da Parkinson e a quelle ad elevatissimo rischio di Ictus. Sono inoltre stati identificati i parametri da monitorare e definite le caratteristiche dei dispositivi tecnologici fondamentali per il monitoraggio dei pazienti di entrambi i casi studio. Durante la fase dello sviluppo sperimentale è stata realizzata una piattaforma e sono stati integrati i sensori per il monitoraggio a distanza delle persone anziane o di particolari categorie di pazienti, attraverso la rilevazione, misurazione e trasmissione dei parametri vitali e dei dati relativi al movimento (monitoraggio delle fluttuazioni motorie) e alle cadute. Inoltre è stato realizzato un prototipo del dispositivo indossabile che sia in grado di rilevare e monitorare i disturbi di movimento relativi alle patologie in oggetto.

I risultati preliminari del progetto, tuttora in corso, saranno presentati a Trieste Next, il festival della ricerca scientifica, venerdì 24 settembre alle ore 18:00 durante l’incontro “Smart health per la salute e il benessere della cittadinanza”

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