L’elisoccorso della Lombardia vola con plasma e globuli rossi concentrati. Per la prima volta in Italia è possibile la somministrazione di plasma direttamente sul luogo dell’incidente: un intervento salvavita nella terapia dello shock emorragico.
Lo shock emorragico ha un notevole impatto sulla società in termini di anni di vita persi. Specie tra i più giovani, la causa più frequente di shock emorragico è il trauma dove rappresenta fino al 50% delle morti potenzialmente prevenibili e, anche nei casi in cui non risulti immediatamente letale, produce conseguenze fisiopatologiche che condizionano l’evoluzione del trauma maggiore e ne rendono più difficile il trattamento in fase ospedaliera.
Dal 4 novembre l’elisoccorso della base di Bergamo vola equipaggiato con 2 unità di globuli rossi concentrati gruppo 0 negativo e 2 unità di plasma fresco scongelato.
Questo è il traguardo raggiunto grazie alla collaborazione dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu) e la Struttura Regionale di Coordinamento per le Attività Trasfusionali (Src)con il coinvolgimento dell’Articolazione Aziendale Territoriale (Aat) di Bergamo e il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (Simt) dell’Asst Papa Giovanni XXIII.
Il progetto dell’Aat 118 Bergamo e del Simt dell’ASST Papa Giovanni XXIII è riuscito nell’intento grazie all’utilizzo di un contenitore isotermico, già in uso in ambito militare, in grado di garantire la conservazione di plasma e globuli rossi a temperatura corretta e costante anche in condizioni ambientali estreme.
Le unità di plasma e globuli rossi concentrati – scrive l’ecodibergamo.it – sono costantemente tracciate e controllate, secondo un percorso validato ai sensi della normativa nazionale. Inoltre, l’Aat 118 Bergamo e il Simt dell’ASST Papa Giovanni XXIII introducono, primi in Italia, anche la possibilità di riscaldare attivamente gli emocomponenti durante la trasfusione sul luogo dell’incidente, allineando la qualità della cura pre ospedaliera dello shock emorragico ai più moderni standard internazionali.
“L’emergenza Covid non ci ha fermato e da ora in avanti i concentrati di globuli rossi e il plasma potranno essere trasportati in elicottero ed essere erogati su strada, in fase pre-ospedaliera. Sono grata a tutte le persone coinvolte nel progetto che ci permette di effettuare il trasporto del plasma per il primo soccorso in loco. Ciò migliora, secondo i dati pubblicati, la sopravvivenza in modo significativo nei soggetti politraumatizzati” sottolinea il direttore generale di ASST Papa Giovanni XXIII Maria Beatrice Stasi.
“Il progetto BOB (acronimo di Blood On Board, in italiano sangue a bordo) coinvolge, per il momento, l’elisoccorso di Bergamo come centro sperimentale. È obiettivo di Areu, previa verifica dei risultati ottenuti e alla luce dei dati della letteratura scientifica e dell’esperienza dei servizi di elisoccorso dei Paesi nei quali la procedura è già stata adottata, estendere il progetto a tutta la Regione Lombardia. Per questo scopo, nel prossimo futuro, saranno equipaggiati anche gli altri 4 elicotteri sanitari di soccorso della flotta Areu” evidenzia il direttore generale di Areu Alberto Zoli.
Foto e Fonte: ecodibergamo.it
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