L’allarme peste bubbonica in Asia è scattato giorni fa, quando una coppia di fratelli si è ritrovata in condizioni critiche dopo aver mangiato carne di marmotta cruda. La Mongolia ha messo in quarantena una regione al confine con la Russia dopo la scoperta di due casi.
La diagnosi, secondo quanto riportato dai quotidiani, è stata confermata da test di laboratorio. Sono stati raccolti e analizzati 146 campioni di individui di primo contatto, ma sarebbero almeno 500 le persone che potrebbero essere entrate in contatto con gli infetti.
Il ritorno della peste bubbonica si è ripresentato dopo che già a fine 2019 in Cina erano stati diagnosticati dei casi. E a maggio 2019 la Mongolia aveva chiuso un varco chiave al confine con la Russia a causa del sospetto che la pestilenza provenisse da lì, e bloccato l’ingresso di diversi turisti russi.
La peste bubbonica in Asia
La peste è un’infezione di origine batterica. Si trasmette attraverso le pulci che vivono su roditori selvatici. Se non trattata in tempo, può uccidere nel giro di 24 ore. Queste sono le informazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La malattia si caratterizza per lo sviluppo di bubboni, ovvero degli ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche. Dopo la loro manifestazione possono comparire diversi altri sintomi, quali febbre, mal di testa, brividi e debolezza.
Ad oggi non esiste un vaccino per la peste. La malattia si cura nei primi stadi con farmaci e antibiotici.
Gli esperti ritengono che i discendenti della peste nera che nel 14° secolo ha ucciso 50 milioni di persone nel mondo esistano ancora oggi e causano la morte di 2.000 persone l’anno.
Lascia un commento