I genitori non hanno fatto in tempo a organizzarsi per il trasporto in ospedale. Fondamentale l’assistenza prestata dagli operatori del 118.
È stato un parto improvviso. Uno di quelli che non dà a una coppia il tempo di organizzarsi. Così ieri mattina Thomas è nato in casa a Perugia, grazie all’assistenza prestata alla sua mamma dagli operatori del 118. Per l’infermiere Alan Pinti, in particolare, si è trattato della seconda esperienza del genere. Cinque anni fa, infatti, gli era capitato di far nascere una bimba nell’ambulanza diretta verso l’ospedale.
In questo caso, la donna di 30 anni ha iniziato ad avvertire alcuni disturbi nelle prime ore del mattino. Dapprima, però, né lei né il marito hanno pensato che fosse arrivato l’atteso momento. Né, probabilmente, hanno sospettato che tra le doglie e il parto potesse intercorrere pochissimo tempo. La richiesta di soccorso è arrivata alla centrale del 118 alle 9:20. Un’ambulanza è partita dalla postazione di Ponte Felcino, arrivando in pochi minuti dove si trovava la coppia, in un condominio di Ponte Valleceppi. Vista la situazione, gli operatori sanitari si sono preparati ad assistere la donna direttamente sul posto, senza tentare il trasporto al Santa Maria della Misericordia.
Così Alan Pinti si è trovato di fronte a una situazione che aveva già sperimentato. È lui stesso a raccontare quei momenti concitati: “Le condizioni oggettive erano diverse. Cinque anni fa il parto avvenne in ambulanza. Stavolta, invece, la donna era in bagno e c’era tanta apprensione”. Ma tutto è andato per il meglio: “Ho condiviso la commozione della mamma e del papà, e ho subito chiesto il nome del bambino”.
Thomas, secondogenito, sta bene, pesa 3 chili ed è stato trasferito nella struttura di Ostetricia e ginecologia del Santa Maria della Misericordia. Pinti, che è rimasto in servizio fino alle 14 di ieri, ha anche ricontattato la neomamma quando ormai si trovava in Ostetricia. L’esperienza gli fa sperare che si ripeta quanto accaduto dopo il parto di cinque anni fa. Con la famiglia della piccola Maria Elena, infatti, è rimasto sempre in contatto: “Vedo ogni tanto la bambina. I genitori mi informano dei suoi progressi, siamo diventati amici. Spero che accada la stessa cosa con Thomas”.
Spiega Giuseppe Luzi, dell’equipe di Ostetrica e ginecologia dell’ospedale: “Il parto improvviso può avvenire per varie ragioni, soprattutto nel caso dei secondogeniti, come avvenuto domenica. I tempi dei primi travagli, infatti, sono lunghi circa il doppio”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere dell’Umbria
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