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Pavia: i “robot” Sofia e Mario preparano e somministrano i farmaci meglio degli infermieri

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Pavia: i “robot” Sofia e Mario preparano e somministrano i farmaci meglio degli infermieri
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Due particolari “robot” hanno debuttato nelle corsie dell’ospedale di Pavia. Si tratta di Sofia e Mario, prototipi estremamente evoluti che saranno in grado di gestire buona parte del processo di preparazione e somministrazione di molti farmaci, in sostituzione agli infermieri.

Sono in grado di operare per lunghi periodi, garantendo un servizio efficiente 24 ore su 24.

Potranno ridurre notevolmente gli errori umani che spesso gli infermieri stanchi e oberati dal troppo lavoro potrebbero commettere. Saranno in grado di riconoscere farmaci e pazienti utilizzando i codici a barre presenti sulle confezioni e sui braccialetti indossati da ogni degente.

Sofia è in grado di tracciare l’intero percorso, avendo in memoria ogni prescrizione e dato clinico dei pazienti presenti nei reparti. Non ci saranno quindi più rischi relativi ad incomprensioni dovute alla grafia difficilmente leggibile o errori conseguenti alle molte distrazioni ed interruzioni che gli infermieri subiscono durante ogni turno.

Mario è specializzato nell’apertura delle confezioni e nella dispensazione delle singole dosi. Rifornisce periodicamente il carrello della terapia, inserendo solo i medicinali necessari per la giornata. Sofia invece registra ogni dato clinico ed amministrativo, verificando la correttezza della somministrazione.

Ma non dobbiamo farci trarre in inganno dalla parola robot. A consegnare materialmente il farmaco sarà sempre l’infermiere: Sofia è infatti un evolutissimo software mentre Mario è un armadio robotico.

Sofia è in grado di controllare anche eventuali prescrizioni potenzialmente pericolose, incrociando i dati clinici dei pazienti e segnalando con alert colorati a medici e infermieri farmaci che potrebbero causare reazioni allergiche.

Queste “macchine” sono già in fase di sperimentazione in diversi ospedali italiani delle città di Vimercate, Bergamo, Pavia e Cremona, oltre ad essere già in uso nel Regno Unito e Norvegia.

Numerosi i vantaggi riferiti da chi lo utilizza; tra i principali troviamo l’abbattimento degli errori di somministrazione del 98% ed il recupero del tempo che gli infermieri impiegano nel “giro terapia” dell’11%. Inoltre questa innovazione permette la dimezzamento degli stock e riduzione degli sprechi relativi ai farmaci scaduti e maggior controllo sui consumi.

Tutti i dati relativi ai progetti nei quali Sofia e Mario sono presenti, hanno mostrato un notevole incremento della sicurezza del processo e l’azzeramento degli errori di prescrizione e somministrazione.

A dimostrarlo è stato anche uno studio britannico indipendente condotto dalla Loughborough Univeristy su un progetto pilota per l’ospedale universitario di Leiceste. A spiegarlo è Giorgio Pavesi, l’amministratore delegato Deenova, azienda italiana che ha sviluppato le tecnologie presenti in 25 ospedali italiani, 23 ospedali francesi ed in numerosi altre strutture europee.

“I dati mostrano la riduzione del 71% dello spreco e del 25% dell spesa per i medicinali. Un risparmio stimato di 4 milioni di sterline l’anno”, conclude Pavesi.

Tuttavia l’infermiere non potrà essere completamente sostituto dalla tecnologia per il momento. A spingere il carrello e a consegnare le bustine contenenti i farmaci per il momento ci penserà ancora il professionista in carne ed ossa.

Simone Gussoni

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