“Il servizio – dice il Presidente Romano – vuole essere uno spazio di decompressione per i nostri iscritti che ovunque, ma specialmente in alcune regioni del nord e centro Italia, sono sottoposti a carichi di lavoro ed emotivi che potrebbero letteralmente spezzarli. Abbiamo già avuto, all’interno della professione, dei casi di suicidio e vogliamo mettere in atto, per quanto ci è possibile, tutte le strategie che possono evitare il ripetersi di queste situazioni o anche soltanto alleviare la sofferenza e lo stress degli infermieri che operano nei servizi di emergenza territoriale.”.
Il servizio parte, in maniera gratuita per gli iscritti SIIET che ne facciano richiesta attraverso il sito della società (www.siiet.it), grazie alla disponibilità di cinque psicoterapeuti formati per la psicologia d’emergenza. La società li inserirà in questi giorni nei propri elenchi come soci sostenitori.
Il gruppo è composto dai dottori Cristiana Ferrara, Stefano Livieri, Maria Capo, Paola Palumbo e Alessandra Schiavoni.
Chiediamo a quest’ultima, che da tempo si occupa di assistenza psicologica agli infermieri, che è presente nel board scientifico del Congresso di Emergenza Urgenza, che si terrà a Riva del Garda il prossimo Ottobre e che coordina il gruppo, di spiegarci come funziona il servizio. “Gli infermieri iscritti a SIIET – dice la dr.ssa Schiavoni – possono prenotarsi compilando un form on line presente sul sito della società e scegliere il giorno, l’orario ed il terapeuta preferiti per il colloquio tra quelli disponibili. Il colloquio dura circa 45 minuti e viene svolto attraverso videochiamata o altri metodi condivisi con il richiedente. Il primo contatto ha più che altro lo scopo di effettuare una decompressione emotiva.
Se si riterrà necessario si potranno prevedere ulteriori contatti, sempre gratuiti, fin ad un massimo di tre. Se verranno rilevate problematiche più pesanti per l’utente potremo avvalerci di un invio ad altre realtà di assistenza con le quali abbiamo già previsto una collaborazione in rete.
Un servizio come questo sarebbe già importante nel quotidiano di tutti gli infermieri. Lo diventa, a maggior ragione, in un periodo come questo di grande emergenza in cui le preoccupazioni e le ansie degli infermieri si esplicano rispetto a due versanti ben definiti: quello del paziente e quello degli affetti del professionista.
In questo momento molti infermieri possono lacerarsi in questa guerra emotiva combattuta su due fronti. A questo si aggiunge la pressione, anche sociale, di essere definiti eroi, dopo essere stati per molto tempo invisibili, che non da possibilità di concedersi uno spazio proprio dove esprimere paure, rabbia, frustrazione.
Speriamo davvero che gli infermieri comprendano l’importanza di questo spazio virtuale dedicato al loro benessere.”.
Redazione Nurse Times
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