Attraverso la denuncia del sindacato infermieristico Nursing Up il documento contenente le azioni che l’Ausl Romagna ha implementato per migliorare la situazione dei pronto soccorso è stato divulgato.
Nel P.O. di Ravenna il “Piano strategico aziendale per la gestione del sovraffollamento” ritenuto assolutamente inefficace, sarebbe stato denunciato all’assessore della Sanità regionale Venturi.
Il sindacato di categoria prosegue l’opera di monitoraggio delle ripercussioni che ogni U.O. accusa (aumenti cariche di lavoro, stress da lavoro correlato, maggior rischio infortuni….) .
“Senza contare il maggior rischio per la salute della cittadinanza causa una carenza, o meglio una non rimodulazione del personale, in base alla casistica del case mix di pz che necessitano ,dopo l’accesso in P.S., di posto letto per ricovero ospedaliero , posto letto sempre più raro da trovare ecco perché i famosi esuberi nei reparti chirurgici.
I cd “reparti polmone” non hanno dato la risposta che ci si aspettava anche perché i posti letti dedicati sono sempre esauriti!”, spiega nella nota Gianluca Gridelli.
Ma la novità di questi giorni avrebbe destato ancora più clamore: per far fronte alle criticità del pronto soccorso sarebbe stato inserito, tra le barelle dei pazienti in attesa per ore, un gruppo di crocerossine con “funzioni di assistenza psicologica e socio-assistenziale”, come dichiarato dai vertici aziendali.
Ma allora perché non inserire a questo punto decine di crocerossine , al posto degli OSS che mancano, nei reparti internistici (vedi le medicine) per dare supporti ai pazienti che necessitano di assistenza continua ma che gli viene spesso erogata in ritardo visto che i pochi infermieri sono talmente oberati di lavoro da non riuscire a garantire i livelli minimi essenziali di assistenza? Il rapporto è di 1 infermiere per 15 pazienti senza personale di supporto!”, si domanda il funzionario sindacale.
“Ovvio che la nostra è una provocazione e sia ben chiaro che non è una presa di posizione verso l’operosità delle crocerossine delle quali apprezziamo le attività svolte in ogni dove ma la questione è veramente seria ed il collasso del sistema è un rischio che la Ausl Romagna non può permettersi ed ha tutte le responsabilità per scongiurare che ciò accada”, prosegue Gridelli.
Nei prossimi giorni NURSING UP presenterà una controproposta al Piano aziendale per la gestione dell’emergenza influenza che dia risposte non solo al P.S. ma a tutte le UU.OO. coinvolte e questa volta pretenderemo azioni serie non legate solo al volontariato o allo spirito di sacrificio degli operatori sanitari e tecnici. Loro hanno già dato ora tocca alla Ausl Romagna.
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