Si chiama BES TEST – Bone Elastic Structure Test ed è stato messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria e architettura dell’Università di Trieste.
Il Dipartimento di Ingegneria e architettura dell’Università di Trieste ha messo a punto un test per valutare in modo veloce e accurato la struttura dell’osso e diagnosticare un eventuale rischio frattura a causa della fragilità ossea (osteoporosi). E’ il BES TEST – Bone Elastic Structure Test, già sperimentato dal 2015 su 7mila pazienti e utile anche per il monitoraggio di una strategia terapeutica, basato sui raggi X. Si tratta di un esame diagnostico con un approccio innovativo e unico al mondo, che misura la qualità della struttura interna dell’osso. Un metodo completamente diverso da quello della densitometria (MOC), che consiste in una valutazione radiografica di quanto calcio contenga lo scheletro.
Il BES TEST si basa su un software analogo a quelli che gli ingegneri utilizzano per testare la resistenza di parti in acciaio e, nello specifico, sulla simulazione dell’applicazione di forze sulla biopsia virtuale dell’architettura ossea del paziente, ottenuta da immagini radiografiche. Il sistema analizza la radiografia, che viene eseguita alla mano tramite un dispositivo portatile e determina lo stato dell’architettura dell’osso.
“In un materiale così articolato – spiega Francesca Cosmi, professoressa di Ingegneria all’Università di Trieste e ideatrice del progetto – il calo della massa ossea non basta da solo a spiegare tutte le fratture osteoporotiche. Da questa premessa è nato in me il desiderio di approfondire il problema della valutazione del rischio, studiando come la complessa struttura trabecolare influenzi la distribuzione delle forze nell’osso, per migliorare la conoscenza della situazione del paziente”.
Redazione Nurse Times
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