La denuncia del sindacato degli infermieri “Nursing Up”: “Secondo la Direzione generale della Asl, i pazienti devono essere sistemati su ‘letti aggiuntivi’. Prima hanno ridotto i posti letto nelle strutture pubbliche del Lazio e adesso ricoverano i pazienti in corridoio?”
FROSINONE – Quella che dovrebbe essere un’emergenza, rischia di diventare normalità. Stiamo parlando dei letti di ricovero nei corridoi di un ospedale, immagine poco edificante dello stato di salute della sanità pubblica, ma necessità che rischia di trasformarsi in abitudine.
La denuncia di quanto accade è del sindacato degli infermieri italiani “Nursing Up”: “Nell’unità operativa di Ortopedia c’erano i letti in corridoio” scrive la dirigente regionale del sindacato, Laura Rita Santoro che rilancia le preoccupazioni dei suoi colleghi infermieri. “I letti in corridoio – aggiunge la Santoro – e l’omissione di cure di un paziente sono due facce della stessa medaglia che preoccupano gli infermieri”.
Quanto accade in Ortopedia a Frosinone crea sbilanciamento, a giudizio di Nursing Up: “C’è un maggior numero di pazienti da assistere in una condizione già ai minimi termini”.
La Santoro, inoltre, punta il dito contro il pronto soccorso dell’ospedale che “tramite la direzione sanitaria, esercita pressioni affinché vengano ricoverati nei reparti più pazienti rispetto alla dotazione dei letti disponibili”.
E se questi fossero tutti occupati? “
Seconda la direzione della Asl Frosinone – denuncia la Santoro – i pazienti devono essere ricoverati su ‘letti aggiuntivi’, posizionati nei corridoi”.
Così l’emergenza rischia di trasformarsi in abitudine con tutte le conseguenze del caso. “Queste scelte o direttive dei vertici aziendali della Asl – ragiona la Santoro – potrebbero essere causa di omissioni di cura per un soggetto che necessita delle stesse”.
Con la dotazione di infermieri ai minimi termini e, di contro, un elevato numero di pazienti ricoverati nei posti letto, si rischia di puntare sulla quantità ma non sulla qualità dell’assistenza: “Ma qualità e quantità non vanno a braccetto” sottolinea la dirigente regionale di Nursing Up.
Ci sono poi alcuni aspetti da non sottovalutare quando si autorizza un ricovero in corridoio: “non c’è privacy per il paziente che rischia di subire cure igieni che pubbliche – spiega la Santoro – manca un campanello per avvisare delle necessità; si è lontani dalle sorgenti elettriche non solo per le necessità quotidiane, ma anche per l’utilizzo, in emergenza, degli apparecchi medicali; manca una fonte di ossigeno disponibile e le bombole di ossigeno sono ‘viaggianti’”.
Il rischio di omissione di cura nei confronti di un paziente è elevato, a giudizio della Santoro. “Gli incidenti in sanità solo molto raramente possono essere attribuiti ad un errore commesso da una persone. Nella maggioranza dei casi ogni evento avverso oltre ad avere cause attive ha anche cause latenti all’interno dell’organizzazione”.
Restano i dubbi su quella moral suasion della direzione generale della Asl di Frosinone, denunciata da Nursing Up, sull’accettare ricoveri in posto letto provvisori in corridoio.
“Gli infermieri da sempre si chiedono se è irrinunciabile il ricovero dei pazienti in corridoio. Resta da chiedersi: perché sono stati ridotti i posti letto in tutti gli ospedali del Lazio se poi ricoveriamo i pazienti in corridoio? L’infermieri di turno in reparto – conclude la Santoro – non può opporsi, in scienza e coscienza, ad accogliere un paziente da Pronto soccorso se non ci sono letti liberi nelle stanze di degenza. E’ vero, la Direzione sanitaria può imporre un ricovero anche in corridoio, ma in caso di problemi è disponibile a difendere i malcapitati che dirigono?”.
Salvatore Petrarolo
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